Il mio grasso grosso matrimonio greco 2, di Kirk Jones

Questo secondo capitolo, ancora una volta scritto e interpretato dalla Vardalos, recupera ironia, gag imbarazzanti e personaggi del film precedente ambientando il soggetto diciassette anni dopo.

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Nel 2002 Il mio grasso grosso matrimonio greco fu un vero e proprio “caso” cinematografico che fece la fortuna di Nia Vardalos e Tom Hanks (nelle vesti di produttore). Soltanto in America i suoi incassi raggiunsero i 240 milioni di dollari e la sceneggiatura della Vardalos arrivò a ottenere una nomination all’Oscar, dopo quelle ai Golden Globe. Insomma fu un piccolo e divertentissimo esempio di film culto capace di coinvolgere e intrattenere il grande pubblico riuscendo a riflettere su alcuni temi centrali della cultura americana come le comunità “straniere” e il conflitto culturale e generazionale al loro interno, l’unione matrimoniale come tassello inestirpabile del sogno americano e così via. Questo secondo capitolo, ancora una volta scritto e interpretato dalla Vardalos, recupera ironia, gag imbarazzanti e personaggi del film precedente ambientando il soggetto diciassette anni dopo. La città è sempre Chicago e la famiglia, ovviamente, quella dei Portokalos, ma stavolta le situazioni matrimoniali da affrontare si moltiplicano. Abbiamo la coppia di sposi formata da Toula e Ian, protagonista del film precedente, che vive la crisi di mezza età e deve badare soprattutto alle problematiche adolescenziali della figlia alla quale nonno Gus non vede l’ora di trovare un marito greco. E poi ci sono i capifamiglia, Gus, appunto, e Maria, alle prese con un colpo di scena che porterà a un secondo, imprevedibile, matrimonio greco, appunto.

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Gli anni che separano il primo capitolo dal secondo si riflettono in una sorta di maturità drammaturgica, persino un po’ (troppo) ambiziosa, che qui ha l’impulso di riflettere sull’amore tout-court: quello adulto di un matrimonio minacciato dalla routine, quello della vecchiaia come bilancio di un’intera vita, quello giovanile, acerbo e romantico, e quello complesso dei genitori verso i figli. Forse troppa carne al fuoco per una commedia che qua e là diverte ma in più di un’occasione rischia di perdersi il cuore dei personaggi e dei conflitti. Insomma non siamo dalle parti del magnifico This is 40 di Judd Apatow, che pure è un riferimento piuttosto importante. Detto questo la Vardalos ci prova, arranca, ma tutto sommato ci possiamo stare. Alla fine il suo è un cinema che ci piace rispettare.

 

Titolo originale: My Big Fat Greek Wedding 2

Regia: Kirk Jones

Interpreti: Nia Vardalos, John Corbett, Michael Constantine, Lainie Kazan, Andrea Martin

Distribuzione: Universal

Durata: 89′

Origine: Usa 2016

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