"La vita che vorrei", di Giuseppe Piccioni

C'è una verità, un'amore spontaneo in quello che il regista marchigiano porta in scena in un film a tratti squilibrato ma vero, che vive di fiammate e passioni autentiche. Forse, fino ad oggi, il miglior film di Piccioni, con Lo Cascio e la Ceccarelli che non sono mai stati così bravi.

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Ondeggia tra la vita e il set La vita che vorrei, genesi di una seduzione, di una passione e di una rottura. Ma il film di Piccioni non è tanto l'esempio di un film sul cinema, quanto di un parallelismo continuo tra realtà e finzione, dove le situazioni che stanno accadendo nella vita sono simili a quelli del film in lavorazione. Piccioni, dopo Luce dei miei occhi, si affida ancora all'accoppiata Luigi Lo Cascio-Sandra Ceccarelli per raccontare la vicenda di Laura e Stefano. Lui è un trentacinquenne attore affermato, le un'attrice con una carriera incerta alle spalle che ottiene a sorpresa il ruolo da protagonista di un film in costume, ambientato a metà dell'Ottocento, che racconta una sfortunata storia d'amore. Al contrario di Fuori dal mondo e Luce dei miei occhi, Piccioni agisce per sottrazione, ritrovando quell'immediatezza che era totalmente mancata in queste altre due opere. La vita che vorrei, scritto con Linda Ferri e Gualtiero Rossella, è un film che procede per frammenti dove emergono squarci di vita privata e vita del set, dove Roma non diventa lo spazio essenziale per la storia – a differenza di altre opere del regista marchigiano in cui la città acquista una funzione determinante – ma è solo luogo di attraversamento. C'è una verità, un'amore spontaneo in quello che Piccioni porta in scena in un film a tratti squilibrato ma vero, che porta in scena alcuni personaggi squallidi come l'agente Giordani (Citran) o quello di Raffaele (Camilli), prima usato poi tradito da Laura, che rappresenta con sguardo disincantato le serate mondane dove si raduna la 'gente del cinema'. Ma Piccioni, alternando a immagini del set dove il film in costume sembra assumere le sembianze di un nuovo Elisa di Rivombrosa, entra dentro con discreezione ma anche con efficacia dentro la vita vera di Laura e Stefano, soprattutto nella riuscita scena della progressiva tensione che si sta accumulando tra i due mentre si trovano in auto, prima dell'esplosione della donna che chiede al suo compagno di set di farla scendere. Sul set campeggiano le locandine dei film di Matarazzo, come se Piccioni volesse mostrare il suo orientamento verso le forme di un melodramma e guardare l'accoppiata Lo Cascio-Ceccarelli come quella Nazzari-Sanson. Un film di amore e dolore, che vive di fiammate e passioni autentiche. Forse, fino ad oggi, il miglior film di Piccioni, con Lo Cascio e la Ceccarelli che non sono mai stati così bravi.

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Regia: Giuseppe Piccioni


Interpreti: Luigi Lo Cascio, Sandra Ceccarelli, Galatea Ranzi, Fabio Camilli, Ninni Bruschetta, Camilla Filippi, Paolo Sassanelli, Roberto Citran


Distribuzione: 01 Distribuzione


Durata: 125'


Origine: Italia, 2004

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