Mi raccomando, di Ciro Villano

La commedia è anche divertente, ma vive di quell’emozione fugace, dell’estemporaneità, di un palpito passeggero in cui si esaurisce la romantica speranza di unire nord e sud

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La giovane casa di distribuzione Green Film presenta un’altra opera, dopo Anatar del 2022, in cui è evidente l’intenzione di aprire spazi per autori che spingono soprattutto sulla forza dell’ironia, della parodia, con la chiave degli stereotipi, magari percorrendo trame di luoghi comuni, non sempre impeccabili dal punto di vista recitativo e della scrittura. Poi, ci sarebbe da fare un discorso a parte sulla presenza di cinema squisitamente inteso. In tal caso ovviamente ogni riflessione e ogni tentativo di analisi restano superflui, magari neanche richiesti. Mi raccomando racconta con i toni della commedia agro dolce, sulla falsa riga di Benvenuti al Sud o Benvenuti al Nord, le vicende di due cognati. Il primo (Ciro Villano, tra i protagonisti oltre che regista) è un avanzo di galera, sempre pronto a fregare il prossimo con l’arte del pacco. Il secondo (Antonio Medugno) è un integerrimo giovane laureato in Filosofia, che ancora crede in una società capace di premiare il merito e non il raccomandato.

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Sono costretti a lasciare la propria terra sotto il Vesuvio per salire a Torino e presto verrà fuori l’intenzione dell’autore di ribaltare i soliti luoghi comuni, in cui tra cialtroneria, onestà e disonesta, il confine si fa sempre più labile. La commedia riesce ad essere in certi passaggi anche abbastanza divertente, ma sono solo momenti fugaci, legati ad una battuta, una gag, un palpito passeggero che mai danno la sensazione di legare e consolidare forma e contenuto.

Niente vorrebbe essere come sembra in Mi raccomando. Il tentativo di proporre l’eterno confronto nord/sud, anche con romantica e leggera narrativa, si arena nell’eccessiva estemporaneità del soggetto, a cui ha collaborato anche come sceneggiatore, Simone Schettino, noto cabarettista, attore, autore e “fondamentalista partenopeo”. Da sottolineare comunque che il film di Ciro Villano (dopo i precedenti Fallo per Papà, La legge è uguale per tutti… forse, Ammèn) è evidentemente partito nel periodo della pandemia. Si evince dalle scene a scuola in cui gli alunni indossano le mascherine. Quindi, tutto lascia presagire che con caparbietà e determinazione ha dovuto affrontare una lunga fase di realizzazione, dimostrando le enormi difficoltà di tutte le produzioni low budget, per cui diverse di esse hanno dovuto abbandonare il progetto.

 

Regia: Ciro Villano
Interpreti: Ciro Villano, Antonio Medugno, Vittoria Chiolero, Anna D’Auria, Renato Sica, Corrado Taranto, Luciana Nigro, Toni Mazzara, Simone Moretto, Rosaria Russo, Mauro Tarantini, Michele Franco, Nicola Marchitiello, Davide Marotta, Franco Barbero, Maurizio Mattioli, Gianni Parisi
Distribuzione: Green Film
Durata: 90’
Origine: Italia, 2023

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
2.4
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Il voto dei lettori
4 (2 voti)
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