“Noi siamo infinito”, di Stephen Chbosky

noi siamo infinito
Tra quei paesaggi dell’adolescenza fatti di tanta confusione, di cuori che battono all’impazzata davanti ad un primo amore che ha il volto di Emma Watson e dove le compilation registrate su una musicassetta vorrebbero sostituirsi alle parole che non si riescono a dire, Chbosky riesce ad imprimere una forza incredibile al ritratto dell’adolescenza di un prigioniero del passato e del proprio cuore

 

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noi siamo infinito
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Non possiamo scegliere da dove veniamo, Charlie lo sa bene, lo impara sulla sua pelle ogni giorno che passa, mentre con un fardello pesantissimo sulle spalle, il suicidio del suo migliore amico e i fantasmi ritornanti dei traumi dell’infanzia, impara ad affrontare il suo primo anno di liceo, con tutte le paure, le passioni e i desideri che ogni luogo ancora sconosciuto si porta dietro. Per questo, mentre il mondo gira ad una velocità impazzita attorno a lui, come quelle luci che aprono Noi siamo infinito e che per un attimo brillano furiosamente nella notte, per poi esser subito dopo in inghiottite nel buio, non può fare altro che rimanere in disparte, a far da tappezzeria (il titolo originale del film che Stephen Chbosky plasma dal suo romanzo semi-autobiografico è per l’appunto The Perks of Being a Wallflower), guardando la vita scorrere davanti a sé. Ma nascondersi dal mondo non vuol dire per forza desiderare di non esserci, per Charlie è semplicemente non sapere ancora come poter farne parte e come cominciare a muovere i primi passi attraverso quel senso di spaesamento che si è impossessato del suo sguardo.

E’ tutto qui, e di certo non è poca cosa, il densissimo e sempre magnificamente misurato esordio dietro la macchina da presa del co-autore della serie Tv Jericho, che anche quando affronta temi come l’omosessualità, il suicidio o le molestie in famiglia riesce a non rimanere impantanato in terreni melmosi. Tra quei paesaggi dell’adolescenza fatti di solitudini e speranze, di piccole trasgressioni e tanta confusione, di cuori che battono all’impazzata davanti ad un primo amore che ha il volto di Emma Watson e dove le compilation di canzoni registrate su una musicassetta vorrebbero sostituirsi alle parole che non si riescono a dire (tra gli altri David Bowie, The Smiths, i Sonic Youth, i New Order, i Cocteau Twins sfilano nella bellissima colonna sonora del film), Stephen Chbosky riesce ad imprimere una forza incredibile al ritratto dell’adolescenza di un prigioniero del passato e del proprio cuore, che faticosamente, giorno dopo giorno, impara a reggersi sulle proprie gambe.

Come anche in tanto di quel cinema teenager attraverso il quale l’America continua a rivedere se stessa, con una stupefacente capacità di sperimentazione e di innovazione, a far da spina dorsale di Noi siamo infinito, e non poteva esser altrimenti, è l’amore, quello che Charlie prova per Sam, o quello che lega Patrick e Brad. L’amore non ci può salvare dall’insicurezza e dalla nostra fragilità, è vero. Ma, quando ancora non sappiamo se essere o meno, è proprio l’amore a farci sentire vivi. Qui e ora, come ci dice Charlie mentre il vento sferza il suo viso e il volume dell’autoradio è alzato al massimo. E allora, se davvero non possiamo scegliere da dove veniamo, possiamo però ancora decidere dove andare, possiamo decidere di vivere fino in fondo le nostre storie senza esserne unicamente spettatori passivi e, anche solo per un momento, diventare gli eroi delle nostre esistenze.
 
 
 
 
Titolo originale: The Perks of Being a Wallflower
Regia: Stephen Chbosky
Interpreti: Logan Lerman, Emma Watson, Ezra Miller, Mae Whitman, Melanie Lynskey, Dylan McDermott, Paul Rudd, Tom Savini
Distribuzione: M2 Pictures
Durata: 112’
Origine: USA, 2012

 

 

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