Now and Then. Peter Jackson ritorna sui Beatles

Uscito il 2 novembre, il restauro del pezzo è stato possibile grazie all’ausilio delle IA. Ecco com’è nata “l’ultima canzone dei Beatles”. Guarda il video diretto dal regista di Get Back

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Dal 2 Novembre è disponibile Now and Then, l’ultima canzone dei Beatles, che esce sulle piattaforme streaming 43 anni dopo la morte di John Lennon. Now And Then venne scritta e registrata nel ’77 da Lennon stesso sotto forma di demo nella sua casa nel Dakota Building di New York. Nel 1994 Yoko Ono decide di dare la cassetta ai restanti tre: Harrison, Starr e McCartney. In quegli anni Harrison fa in tempo ad aggiungere le parti di chitarra. Purtroppo le tecnologie sono ancora insufficienti per curare al meglio il restauro e completare il pezzo. Per questo il progetto resterà bloccato per decenni – fino all’arrivo di Peter Jackson.

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Tutto infatti riparte quando Emile de la Ray, il sound editor di The Beatles: Get Back, progetto monstre che Peter Jackson ha dedicato all’ultimo concerto dei Beatles, sul tetto di Abbey Road e tra i documentari più importanti del cinema recente, ha dato in pasto a MAL, il suo fidato software di restauro digitale gestito da un sistema di intelligenza artificiale ore e ore di registrazioni di voci dei Beatles; in modo da insegnargli a ricostruire dialoghi e voci usati per la serie. Nel 2022 McCartney ha pensato di tirare di nuovo in ballo MAL per concludere finalmente Now and Then. Ma proprio come fu per Roger Waters, alcuni parlano di una mossa troppo ardita, di un’ ingiusta appropriazione del lavoro altrui.

Perché McCartney non si limita a restaurare le voci. Inserisce anche un nuovo assolo di chitarra, “un tributo a George” scomparso nel 2001 e affida la produzione a Jeff Lynn, un beatlesiano tra i più integralisti, erede, più o meno diretto, del decano George Martin. E poi ci sono i cori, gli inserti presi da altri brani del repertorio dei Fab Four, le linee di chitarra di Harrison provenienti direttamente dalla prima versione del brano, quella scartata. Il risultato è un strana storia di fantasmi che forse sarebbe piaciuta a Mark Fisher, tale è il carico di “hauntology” che sprigiona, un marasma affettuoso e caotico che pare proviene da un futuro mai avvenuto, da uno spazio irrazionale diametralmente opposto rispetto ai tranquilli salotti borghesi da cui Paul e Ringo raccontano la genesi del brano, nel corto diretto da Jackson e disponibile sul canale YouTube dei Beatles.

Ad oggi Now and Then è già un successo, amatissimo dai fan e al quindicesimo posto nella classifica globale di Spotify. L’intenzione di McCartney, il suo tentativo di  rendere omaggio al defunto amico John Lennon sembra avere fatto presa sul pubblico, che mostra la sua riconoscenza ascoltando il pezzo ininterrottamente dalla data del rilascio.

Questa è in definitiva una ulteriore prova di come la musica e le macchine continuano a completarsi, passo dopo passo, anche in vista del recupero d’archivio; e non solo riguardo la creazione assoluta.

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