"Se solo fosse vero" di Mark Waters

Commedia romantica, che mescola fantasy e sentimenti, "Se solo fosse vero" risente sin troppo di una facile spiritualità new age, che scivola nel moralismo patetico. Ma se il film delude per idee e contenuti, regge bene dal punto di vista emotivo

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Fantasmi d'amore…Quando credete che tutto va male, quando siete sull'orlo del baratro e non avete più fiducia nella vita, ecco che arriva qualcuno o qualcosa d'imprevisto a riaccendere la speranza in una possibile felicità. Prendete, ad esempio, la storia di David Abbott (Mark Ruffalo): David è un architetto, che dopo aver perso la moglie, cade in uno stato di forte depressione. Dopo tante ricerche, riesce a prendere in un subaffitto un bell'appartamento, ma all'improvviso compare la precedente inquilina, Elizabeth (Reese Witherspoon), che fa di tutto per cacciarlo via. Il problema è che quella che appare a David non è la vera Elizabeth, ma il suo spirito, poiché la ragazza è da tre mesi in coma per un incidente d'auto. Situazione strana, che, però, non impedisce ai due di instaurare un tenero rapporto. Sembra molto originale la storia di Se solo fosse vero, l'ultimo film di Mark Waters, ma in realtà si tratta di un'originalità apparente. E' l'ennesima parabola sulla speranza e l'amore, sulla necessità di tornare a credere nella vita, aldilà del dolore e delle paure, sul destino (o il caso), che, improvvisamente, può risollevare le sorti di un'esistenza triste. E anche quel mix di fantasy e di sentimenti vanta tutta una serie di precedenti cinematografici, a partire dal capolavoro di Capra, La vita è meravigliosa, sino a Ghost di Jerry Zucker e City of Angels di Brad Silberling.  Ma se il film di Capra, nei suoi accenti dickensiani, era velato da un sottile pessimismo sociale, se City of Angels si chiudeva con una non conciliante riflessione sull'inevitabilità della perdita, il film di Waters si lancia sul terreno del romanticismo strappalacrime, sino al trionfo dei buoni sentimenti, in un ottimismo da favola sin troppo moralistico. In quest'ottica, naturalmente, staccare la spina che mantiene in vita diviene un peccato, una colpevole mancanza di fede nei miracoli, nelle seconde possibilità. Basta crederci, sembra dirci Waters, e gli ostacoli si superano. Una morale semplice semplice, che ha il sapore preconfezionato di una spiritualità new age così come i bei giardini fioriti, i corpi che emanano luce, i sogni rivelatori e via dicendo. Ma se da un punto di vista contenutistico la storia è banale, va dato atto che il film regge dal punto di vista emotivo. Il fatto che la struttura ricalchi in maniera sin troppo esemplare lo schema tipico della commedia romantica, favorisce l'identificazione con i protagonisti, alle prese cono ostacoli apparentemente insormontabili. Si fa il tifo per loro, è inutile negarlo. Un tifo matto e disperato al punto che, quando gli impedimenti sono ormai lontani, alle spalle, quando arriva il bacio liberatorio, ci si può anche scoprire con gli occhi umidi…

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Titolo originale: Just Like Heaven


Regia: Mark Waters


Interpreti: Mark Ruffalo, Reese Witherspoon, Donal Logue, Dina Spybey, Jon Heden, Ivana Milicevic


Distribuzione: UIP


Durata: 95'


Origine: USA, 2005

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