L'attore inglese è tra i più versatili e camaleontici del cinema contemporaneo, da X-Men a Mad Max passando per Furiosa e Juror n. 2. Ripercorriamo insieme la sua carriera
Ha passato gli ultimi venti anni a creare delle icone: ha iniziato con Mr. Bean e ha finito con Bridget Jones ma il suo cinema ha avuto soprattutto il volto di Hugh Grant tra Four Weddings and a Fune
Horror-esistenziale, leggenda ebraica della crazione del Golem. Il romanzo omonimo di Nick Hornby e l'interpretazione di Hugh Grant costituiscono la base forte del film. I fratelli Weitz eseguono.
Tra le uscite Home Video della settimana: Testimone allo specchio, Controsesso, Anna e il re, Vecchia guardia, Uomini d'amianto contro l'inferno, Due volte non si muore, La marcia dei pinguin
Ancora una figura femminile forte e controcorrente per l’attrice inglese (premiata con l'Oscar nel 2005 come non protagonista in The Constant Gardener di Mereilles), che è
Forse l’unico vero problema di Steve Carell è Ben Stiller. Che esista già un Ben Stiller. E’ così che una commedia assolutamente ben congegnata, sofisticata, scritta a
Ritratto del regista di "American Dreamz" che si rivelò nel 1999 con il folgorante successo di "American Pie". Autore di film sorprendentemente classici e moderni che lascia
Quella del film è una grande semplicità di narrazione catturata in una scorrevolezza semplice ed efficace. Molti i primi piani, molto il silenzio che scorre tra i dialoghi, sempre in bil
Autentico cinema politico sul mondo del lavoro che riprende le atmosfere di alcune migliori commedie corrosive degli anni Ottanta con cui condivide i dialoghi davvero brillanti e la cura per i persona