The New Toy (discutibile versione “italiana” di Le nouveau jouet) nasce come secondo remake del classico francese Professione…giocattolo (1976), il cui titolo originale era Le jouet, esordio alla regia del poi fortunato autore di commedie Francis Veber. Il primo remake,ì americano, Giocattolo a ore (Richard Donner, 1982), aveva trasferito l’ambientazione originale appunto negli Stati Uniti. Il regista francese (nato in Inghilterra) James Huth ha riportato in patria l’idea originale e ha piazzato come protagonisti due fra gli attori più amati del recente cinema francese, Daniel Auteuil e Jamel Debbouze.

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Il film parte da una premessa tanto semplice quanto controversa: il figlio di Philippe Étienne, l’uomo più ricco di Francia, non si accontenta mai e decide di sperimentare un nuovo giocattolo. Umano. Gli dà un nome, lo fa impacchettare, lo comanda, lo veste da coniglio e lo fa inseguire dai cani. Perché mai Sami dovrebbe accettare un tale compromesso? Per soldi, ovviamente. Ne ha un disperato bisogno, visto che sua moglie è incinta e tutto il suo quartiere sta per perdere il lavoro (guarda caso nell’azienda gestita da Étienne). Il compenso è alto, altissimo. Ma anche il prezzo lo è. C’è di mezzo la dignità umana, che si mette all’asta al miglior offerente. Evidente è che il cinema d’Oltralpe, anche, anzi, soprattutto, quando fa commedia, non fa mai mancare l’aspetto politico e sociale.

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Ovviamente, non è mai tutto oro quello che luccica e il ragazzino apparentemente viziato e incontentabile nasconde in realtà una profonda tristezza dovuta alla recente morte di sua madre e alla distanza di suo padre. La presenza di Sami lo farà cambiare e gli farà vedere le cose da una prospettiva diversa. Il lieto fine è ovviamente assicurato. Con The New Toy siamo davanti ad un film intergenerazionale, ma che ammicca chiaramente ad un pubblico giovanissimo e che quindi mantiene una struttura piuttosto semplice e lineare, che non esce dalla propria zona di comfort. A volte però, gli spettatori hanno bisogno di questa sensazione di sicurezza e di familiarità, perché permette loro di focalizzarsi sugli altri aspetti del film, come ad esempio il ritmo della sceneggiatura. The New Toy funziona benissimo sotto questo punto di vista, è divertente e godibile e si nutre di alcune gag che lavorano su più fasce d’età a livelli diversi.

Non siamo certo di fronte ad un film imperdibile o particolarmente innovativo, ma lodevole è  la sincerità di intenti e la riuscita delle interpretazioni. Dal punto di vista della scenografia, risulta visivamente imponente l’enorme villa di proprietà di Philippe Étienne e in generale è buona l’attenzione al dettaglio, cosa spesso data per scontata dai film del genere. Buona l’alchimia fra gli attori e interessante la riflessione sul ruolo dei social media nella costruzione (o de-costruzione) dell’immagine, aggiunta inevitabile rispetto ai primi due film.

Titolo originale: Le noveau jouet
Regia: James Huth
Interpreti: Jamel Debbouze, Daniel Auteuil, Simon Faliu, Alice Belaidi, Aton, Salim Kissari, Lucia Sanchez
Distribuzione: Europictures
Durata: 102′
Origine: Francia, 2002

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