Unplanned – La storia vera di Abby Johnson, di Konzelman e Solomon

Storia di una conversione da ex esponente della maggiore clinica abortiva statunitense ad attivista pro-life. Dall’omonimo romanzo pubblicato da Rubbettino. In sala da domani

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È la storia vera di Abby Johnson, ex esponente della maggiore clinica abortiva statunitense, convertitasi nel 2008 in attivista pro-life. Il film è tratto dall’omonimo libro pubblicato in Italia da Rubbettino scritto dalla stessa protagonista nel 2010.

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Uscito negli Stati Uniti nel 2019, sarà in Italia in sala per due giorni, il 28 e il 29 settembre e potrebbe rivelarsi un caso cinematografico. La parabola di Abby Johnson, dipendente della Planned Parenthood, l’organizzazione di cliniche abortive più potente, partita come volontaria, poi consulente psicologa, per diventare infine direttrice di una clinica in Texas, ricevendo la nomina di dipendente dell’anno, si chiude un sabato mattina in cui per caso è chiamata a sostituire un’infermiera in sala operatoria. Per la prima volta assiste ad un aborto indotto ed è la prima scena anche del film, la più cruda e diretta, in cui dalle immagini ecografiche si assiste all’aspirazione di un feto di 13 settimane. La cannula della sonda invasiva pone il feto in una condizione di difesa “istintiva?”, per cui sembra ritrarsi verso la parte superiore del sacco amniotico. L’aspiratore entra però in azione e nel giro di pochi secondi risucchia il corpo. L’indesiderato (unplanned…) non c’è più e la ragione sociale dell’organizzazione è salvata, quella della “genitorialità pianificata”. Anche Abby in gioventù c’è passata, per una gravidanza indesiderata, e il flashback iniziale ricostruisce il suo trascorso fatto di dolore fisico e solitudine.

Non manca praticamente niente nell’opera, cruenta e violenta e dal finale compassionevole. Sarebbe poi, per certi versi, la risposta in sala al Leone d’Oro di quest’anno, L’événement, della francese Audrey Diwan, con la trasposizione del romanzo autobiografico della scrittrice Annie Ernaux, la quale punta il dito, in modo magistrale, verso la pratica clandestina dell’aborto. Pugno nello stomaco e abbraccio finale, tutto torna o ritorna, tranne quei feti che secondo il Papa Francesco (estrapolando dichiarazioni di pochi giorni fa…) rappresentano più di un problema, sono vittime di omicidio.

Boicottato dalle grandi catene di distribuzione e censurato in molti stati americani (oltre che in Canada), comunque nel 2019 è risultato essere il film più venduto su Amazon in formato dvd. Il cast che non presenta attori di grande impatto mediatico e il divieto di visione in Italia ai minori di 14 anni, sicuramente andranno a condizionare gli aspetti promozionali, già messi in difficoltà dalla “mail bombing” pubblicata all’anteprima bolognese di qualche settimana fa, con la richiesta di annullare la proiezione ritenendola lesiva della dignità delle donne e scientificamente infondata, nell’utilizzo della parola “bambino” anche nei primi tre mesi di gravidanza. Allora tutto girerebbe intorno a quella prima immagine, di cui sopra, in cui si ha la sensazione visiva che il feto tenti di “aggrapparsi” alla vita. Un impulso, l’istinto o addirittura una rilevazione non propriamente “scientifica”. Compassione, tenerezza e carità. Davvero si crede ancora che l’aborto sia una questione morale e non politica? È giusto risolvere il problema uccidendo? Ma chi dovrebbe rispondere a questa domanda? E soprattutto, è così importante ed interessante la risposta? Il film lo fa con chiarezza, senza dubbio, lo fa però seguendo quella stessa parabola di Abby Johnson, ponendosi dalla prospettiva esclusivamente morale, pur mostrando in più occasioni le sbarre tra abortisti e anti, a voler lasciare in gabbia soltanto probabilmente la misericordia.

 

Titolo originale: Unplanned
Regia: Chuck Konzelman, Cary Solomon
Interpreti: Ashley Bratcher, Brooks Ryan, Robia Scott, Emma Elle Roberts, Jared Lotz
Distribuzione: Dominus Production
Durata: 109’
Origine: USA, 2019

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
2

Il voto al film è a cura di Simone Emiliani

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Il voto dei lettori
3.62 (58 voti)
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