A Francesco Nuti il Globo d’Oro alla carriera
All’attore, regista, produttore e cantante va il riconoscimento assegnato dalla stampa estera accreditata. Un premio alla carriera di uno dei migliori uomini di spettacolo italiani.
Nel corso della 63° edizione del Globo d’Oro, che si terrà a Roma il prossimo 5 luglio presso i giardini di Villa Massimo, Francesco Nuti riceverà il Globo d’Oro alla Carriera, il premio assegnato annualmente dai giornalisti della stampa estera accreditata in Italia. Un riconoscimento che giunge a coronamento di una florida carriera iniziata negli anni ’70 e quasi stroncata, nei primi anni del nuovo millennio, da gravi problemi di salute.
Francesco Nuti, attore, regista, produttore e cantante fiorentino classe 1955, è stato uno showman a tutto tondo. A partire dagli anni del fortunato trio cabarettistico dei Giancattivi – con i quali ha partecipato a trasmissioni radiofoniche e televisive di successo (Black Out, Non Stop) e girato il lungometraggio Ad ovest di Paperino – fino alla conclamata ascesi cinematografica, dall’esordio con Casablanca, Casablanca (1985) a Caruso Pascoski (di padre polacco) del 1988, Willy Signori e vengo da lontano (1989) e Donne con le gonne (1991). Un filone ripreso, pur con esiti meno felici, a cavallo del secolo – Il signor Quindicipalle (1998), Io amo Andrea (2000) e Caruso, zero in condotta (2001); diversi anni dopo la partecipazione sanremese del 1988 (con Sarà per te) e qualche anno prima del manifestarsi dei primi guai.
Quindi l’incidente domestico, datato 3 settembre 2006, che ne causa l’ematoma cranico e un periodo di coma lungo quattro mesi. Una prolungata convalescenza, il lento ritorno sulla scena (con alcune comparsate televisive) e poi, a dieci anni di distanza, un nuovo incidente, un nuovo ricovero e le parole commosse della figlia e tutrice legale Ginevra Nuti: “Francesco è e sarà sempre il mio papà anche se non può più parlare, muovere le mani e camminare ed è giusto che mi occupi di lui”.
Oggi il Globo d’Oro sceglie di celebrare un grande artista del nostro Paese, “alfiere della commedia italiana” al pari di Roberto Benigni, Massimo Troisi e Carlo Verdone – a loro è dedicato il documentario Rai I magnifici 4 della risata – uomo di spettacolo dai mille volti e dalle mille risorse.