A gennaio il 35° Trieste Film Festival

Nato alla vigilia della caduta del Muro di Berlino, il festival triestino è oggi uno dei maggiori eventi dedicati al cinema dell’Europa centro-orientale. Dal 19 al 27 gennaio

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Torna dal 19 al 27 gennaio il 35° Trieste Film Festival diretto da Nicoletta Romeo. Nato alla vigilia della caduta del Muro di Berlino, questo è tra i principali festival in Italia a promuovere il cinema di autori dell’Europa centro-orientale.

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“Ripercorrendo questi lunghi anni di continua ricerca e di proposte giunte dal gruppo di lavoro su questa macro-area europea per troppo tempo ignorata – e ancora oggi conosciuta solo sommariamente, e spesso in modo superficiale se non addirittura per stereotipi – possiamo concederci un piccolo moto d’orgoglio per la straordinaria squadra che si è formata per portare avanti un festival che si è notevolmente consolidato e ampliato negli anni, affinando le proprie capacità di cogliere segnali, talenti, tendenze originali e innovative, includendo sempre anche gli autori più difficili e controversi, coloro i quali si pongono le domande fondamentali sulla vita e sull’arte, rimanendo spesso ai margini del mercato, sempre affamato di “storie” e “contenuti” dalle formule più facili, dal successo più immediato… ma forse lontane dall’immortalità e dalla verità della ricerca artistica“. Queste le parole della direttrice del Trieste Film Festival.

Le sedi che ospiteranno il festival saranno il Politeama Rossetti, il Teatro Miela e il Cinema Ambasciatori. Tre le sezioni competitive che si confermano il nucleo centrale del festival; Concorso lungometraggi, documentari e cortometraggi. La programmazione si apre il 19 gennaio con il Do Not Expect Too Much from the End of the World del regista e sceneggiatore rumeno Radu Jude – già Orso d’oro a Berlino, e Premio speciale della giuria a Locarno. Il secondo film d’apertura sarà invece, il 23 gennaio, Green Border di Agnieszka Holland. Il film è vincitore del Premio Speciale della Giuria alla scorsa Mostra di Venezia.

Curato da Giuseppe Gariazzo e Grazia Paganelli, il programma del Premio Corso Salani propone una selezione di 5 titoli italiani non ancora distribuiti in Italia, da Anna di Marco Amenta a Lala di Ludovica Fales, da La solitudine è questa di Andrea Adriatico a Tempo d’attesa di Claudia Brignone, miglior doc italiano al Festival di Torino, e L’albume d’oro dei moderni sperimentatori Samira Guadagnuolo e Tiziano Doria.

Il Politeama Rossetti sarà inoltre il luogo della premiazione per il miglior film italiano del 2023 scelto dal SNCCI (Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani), assegnato a Rapito di Marco Bellocchio. Il cineasta ha voluto ringraziare il sindacato per il premio conferito dichiarando che questo “…è, senza alcuna ironia, anche un premio per i bambini. Bambini che oggi vengono massacrati dappertutto nel mondo, esposti alla morte (parlo di chi ne fa scudo) in difesa di un principio di odio e vendetta (secondo un altro principio di doppia decimazione per autodifesa) contro una pace che impotentemente possiamo solo invocare e condividere a parole“.

Per tutte le info sul 35° Trieste Film Festival e il programma completo, qui il sito ufficiale dell’evento.

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