"A Lady in Paris", di Ilmar Raag
La resistenza dell'anziana Frida e la voglia di farsi accettare della 'straniera' Anna. Un gioco di coppia in cui la sublime icona del cinema francese, Jeanne Moreau/Frida, domina su tutti i fronti. In questo avvicinamento burrascoso tra due solitudini, si fa largo la presenza di un ex amante, catalizzatore dei sentimenti e delle scelte di entrambe
Elle avait des bagues à chaque doigt,
Des Tas de bracelets autour des poignets.
Et puis elle chantait avec une voix
Quit, sitot, m'enjola….
Le tourbillon de la vie cantava Jules (Jeanne Moreau) nello chalet con Jim e Albert nel capolavoro di Truffaut, Jules et Jim. Oltre cinquanta anni fa. Ma il fascino della grandissima icona del cinema francese (classe 1928) continua a risplendere anche nel film A lady in Paris (Une Estonienne à Paris) del regista estone Ilmar Raag, vincitore dle Premio Ecumenico al Festival di Locarno. Altra categoria. Anche qui, come in Jules et Jim c'e' un rapporto a tre alla base del racconto. Anne (Laine Mägi) è una signora estone con un matrimonio alle spalle, due figli grandi e lontani da casa e il recente lutto di una madre che accudiva. Ecco che una telefonata le propone di fare la badante a Parigi. Lei esita qualche istante, il francese l'ha studiato a scuola, poi accetta. Arriva così nella Capitale. In una casa borghese, immersa in un passato raffinato e dal sapore libertino, di Frida (Jeanne Moreau, Ascensore per il patibolo, I 400 colpi, Querelle de Brest), anche lei di origine estone. Ad accompagnare Anne nell'appartemento della signora è Stéphane (Patrick Pineau, Quello che gli uomini non dicono), un ex amante di Frida, ma molto più giovane e l'unica persona rimasta vicino alla donna.
La regia di Raag si prende cura di questi personaggi con un'attenzione ammirevole, forse perchè
lo script è nato dalla storia autobiografica della madre. Decide di dividere il film in tre atti, distendendo la conoscenza dei ristretti protagonisti tra accurati primi piani e lunghe sequenze senza dialogo. Il film è girato quasi per interno nell' appartamento di Frida, un budello della solitudine in cui l'anziana seduttrice si è ritirata dopo la morte del marito, lontana dal mondo che un tempo l'ha adorata, aggrappata al ricordo dell'amore per Stéphane. Fiammella che la tiene ancora in vita. L'arrivo di Anne, come da cliché, non entusiasma la battagliera e caustica Frida, pronta a menare la lingua al posto della mani per scoraggiare in tutti i modi la nuova badante. Così, se nella prima parte il racconto si apre sulla vita 'grama' di Anne nella gelida Estonia, la seconda è incentrata sullo scontro tra le due donne. La resistenza dell'anziana e la voglia di farsi accettare della 'straniera'. Un gioco di coppia in cui la sublime Moreau domina su tutti i fronti. In questo avvicinamento, coronato con le lezioni d'amore di Frida ad Anna, aumenta lentamente la presenza di Stéphane. Il catalizzatore dei sentimenti e delle scelte di entrambe le 'ladies in Paris'.
Titolo originale: Une Estonienne à Paris
Regia: Ilmar Raag
Interpreti: Jeanne Moreau, Laine Mägi, Patrick Pineau, Frederic Epard
Origine: Francia, Estonia , Belgio, 2012
Distribuzione: Officine Ubu
Durata: 94’