Appuntamento a Land’s End, di Gillies MacKinnon

Un on the road sulla vecchiaia sincero ma anche prevedibile nel modo in cui gioca sull’emozione facile. Ma riesce ad avere un realismo intimo e si avvale della grande prova di Timothy Spall.

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Di nuovo un on the road per segnare con il finis terrae da raggiungere anche il limite della vita, l’orizzonte non più percorribile. Sarebbe però banale ridurre il film di Gillies MacKinnon al racconto di un lungo viaggio fatto per adempiere ad una promessa, ad un dramma della memoria, importante e vitale quanto si vuole, ma anche maledettamente mortale per quanto metta in scena l’antefatto. Tom (Timothy Spall), ormai molto anziano e malato, dopo la morte dell’amata moglie parte per il viaggio che dalla Scozia lo porterà a sud dell’Inghilterra fino alla fine della terra in Cornovaglia, che è il loro luogo di provenienza. C’è ancora un segreto da svelare, quel segreto che ha determinato la fuga dai luoghi amati con i quali adesso è necessario ricongiungersi.
Il tema del film è da maneggiare con cura e si presta alla commozione, alla lacrima facile, all’ineludibile immedesimazione pensando al corso naturale della vita e bisogna dire che MacKinnon non ci risparmia nulla con l’attore pezzo da novanta che ha come suo protagonista assoluto. L’accigliato e posato Tom viaggia secondo le sue regole sui pullman locali rispettando con una puntualità, proverbialmente inglese, le tappe e gli orari. Sarà anche un modo per scoprire cosa è diventato il rapporto con gli altri. Agli slanci di inattesa umanità che lo salvano dalle situazioni più drammatiche fino alla sua consacrazione come star dei social, si alternano i rapporti duri, lo scontro con una realtà alla quale Tom non è più preparato.

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In altre parole Appuntamento a Land’s End è un film leggibile, sicuramente sincero. Altrettanto certamente non un film divisivo, anche prevedibile se si vuole. Ma nonostante tutto questo, forse grazie ai flashback improvvisi e contemporanei in un registro di doppia realtà tra passato e presente, a quello sguardo sensibile sul paesaggio che diventa complice, bucolico, ma anche estremo, conferendo segno visibile e manifesto all’animo del protagonista, che il film sa farsi amare. Poi c’è la ruvida consistenza del personaggio, un mai troppo lodato Spall simbolo ed emblema di un cinema sempre attento ai sentimenti (indimenticabile il film che lo rivelò definitivamente quel Segreti e bugie di Mike Leigh che ha saputo raccontare come in poche occasioni le relazioni anche segrete tra i personaggi), con la sua caparbia volontà di raggiungere la meta. Tutto su un registro di cupo presagio, nei gesti e negli sguardi essenziali, riducendo la parola all’osso con uno sguardo rassegnato sul passato felice e sul presente grigio.
Appuntamento a Land’s End è il racconto di un salmone che risale il fiume per trovare il suo luogo d’origine dove finire la propria vita, dove depositare per sempre la propria memoria e quella di chi ha accompagnato e rallegrato la propria vita. Un film a suo modo anche coraggioso in quel possibile destino che lo vedrà come un racconto che gioca forse troppo sull’emozione facile. Ma, per converso, Appuntamento a Land’s End nel suo realismo di stampo inglese, sa rendere lo spettatore consapevole del presente inaspettatamente illuminato dai lampi di un passato che si è felici di avere vissuto.

 

Titolo originale: The Last Bus 
Regia: Gillies MacKinnon
Interpreti: Timothy Spall, Phyllis Logan, Natalie Mitson, Ben Ewing, Patricia Panther, Steven Duffy, Saskia Ashdown, Scott Campbell, Anne Kidd, Aila Gavin, Matt Costello, Adam Mitchell, Colin McCredie, Helen Windsory Quinn, Finn Weatherstone, Ronan Doyle, Kristy Eila McIntyre, Jack Brown
Distribuzione: Trent Film
Durata: 86′
Origine: UK, Emirati Arabi Uniti, 2021

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3
Sending
Il voto dei lettori
4 (2 voti)
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