È morta Jane Birkin

È morta a 76 anni l’icona della controcultura, capace di segnare l’immaginario con il suo nudo in Blow-Up e le provocanti strofe di Je t’aime… moi non plus, scritta con Serge Gainsbourg

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A 76 anni, domenica scorsa, è morta Jane Birkin. L’attrice e cantante aveva interrotto il tour in cui era impegnata per problemi di salute. Improvvisa, dunque, la scomparsa di un’icona fondamentale degli anni ’60 e dell’immaginario della controcultura. La sua prima apparizione al cinema è del 1966, con l’uscita di Blow-Up  di Michelangelo Antonioni. La breve scena di nudo che penetra nell’immaginario collettivo viene girata in segno di sfida del marito dell’epoca dell’attrice, che si era detto convinto che lei non avesse il coraggio di mostrarsi nuda. Allora era appena diciassettenne, ma Jane Birkin era già madre e in grado di imporsi. Dopo alcuni ruoli psichedelici nel cinema della swingin’ London, la svolta avviene in Francia. È il 1969 e sul set di Slogan conosce Serge Gainsbourg.

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Tra i due nasce un amore fortissimo che segna profondamente la vita di entrambi, tanto privata quanto professionale. Quando Jane doveva tornare in Inghilterra per la fine delle riprese, Serge piangeva ogni notte con una candela vicino al volto per farle vedere il suo dolore. La chiamata per Le piscine da parte di Jacques Deray le permise di rimanere in Francia e di espandere i propri confini artistici. Insieme a Gainsbourg incide Je t’aime… moi non plus, brano del 1969 che scandalizza l’opinione pubblica per i suoi contenuti provocanti ed erotici. In Italia, l’Osservatore Romano pubblica il testo della canzone in sostegno alla censura che l’aveva vietata. Da lì, una storia editoriale pittoresca, fino alla versione ribaltata Ti amo… ed io di più! interpretata da Giorgio Albertazzi e Anna Proclemer.

La canzone era stata scritta da Gainsbourg per Brigitte Bardot. La gelosia, a detta della stessa Jane Birkin, è stata ciò che l’ha convinta ad accettare subito la proposta di cantarla con Serge. Anche se c’erano molti altri motivi. I due si completano a vicenda. Hanno una figlia, la futura attrice Charlotte (che firma anche un intimo documentario sulla madre). Sono gli anni ’70 e Serge e Jane sono una coppia simbolo dell’immaginario di quel tempo. Birkin prosegue la sua carriera nel cinema, con ruoli spesso erotici come Una donna come me di Roger Vadim, sul cui set si riavvicina anche a Brigitte Bardot. È del 1976 Je t’aime moi non plus, diretto dallo stesso Serge Gainsbourg con il quale condivide la scena del film che sussume questo periodo d’oro. Che volge al termine, nei primi anni ’80, col naufragio della relazione con Serge a causa del suo alcolismo.

Jane Birkin, comunque, rimane una stella del cinema e della musica, con il ruolo negli adattamenti di Agatha Christie Assassinio sul Nilo Delitto sotto il sole e dischi come Lolita go home. Nel 1988 Agnès Varda le dedica un ritratto documentario quando sente l’amica triste per l’avvicinarsi dei quarant’anni. Nel corso del tempo l’impegno di Jane Birkin si concentra sulla musica, continuando a suonare fino a pochi giorni dalla sua morte. Se ne va, quindi, una figura che ha segnato la cultura, senza rimorsi, che “non servono a niente, ti mangiano soltanto“.

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