È morto Daniele Segre

Il regista di Ragazzi di stadio e Morire di Lavoro, portavoce del “cinema del reale”, è scomparso lo scorso 4 febbraio all’età di 71 anni.

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Il regista Daniele Segre, nato ad Alessandria l’8 febbraio del 1952, è morto a Torino il 4 febbraio scorso. A rendere la notizia pubblica è I cammelli, società di produzione fondata dal cineasta nel 1981, tramite una nota dei familiari Marcella ed Emanuela Segre. “Daniele ha dedicato la sua vita al cinema della realtà, dando voce a emarginati e fragili e onorando personaggi che hanno segnato la storia” si legge nella nota “Fotografo, autore di film scomodi e provocatori, è stato ideatore di un inconfondibile linguaggio cinematografico di rottura con i canoni convenzionali. Insegnante esigente e stimato, ha introdotto al cinema sociale generazioni di studenti, trasmettendo loro perseveranza, passione e competenze tecniche. Sincero e coerente, intuitivo e curioso, dall’ironia tagliente, lo ricorderemo per la sua acutezza nel mettere in luce gli aspetti più profondi delle persone e per il suo costante impegno umano, civile e politico”.

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Nel corso della propria carriera, lunga quasi 50 anni, Daniele Segre ha intrapreso la professione di regista dopo una breve esperienza da fotografo, dedicandosi al “cinema del reale”. Diventato uno dei nomi più riconosciuti del panorama indipendente italiano, si è sempre impegnato sul piano sociale, denunciando la condizione di vita degli emarginati. Contraddistintosi inoltre come talento poliedrico, spesso ricopriva nei propri film anche i ruoli di sceneggiatore, montatore, scenografo, produttore e direttore della fotografia. Tra i suoi film più ricordati ci sono Ragazzi di stadio e Ragazzi di stadio – Quarant’anni dopo (presentato al 36° Torino Film Festival ), Vecchie, presentato nel 2002 alla 59ª edizione della Mostra di Venezia, e Morire di lavoro, che denuncia la tragedia legata alle morti bianche in Italia. Alla sua attività da filmmaker ha inoltre accompagnato quella di docente, insegnando “Cinema nella realtà” al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, esperienza da cui nel 2014 è nato Sbarre, nonché dirigendo il corso di reportage della sede Abruzzo del CSC. Dall’esperienza di laboratorio con gli allievi attori del I° anno della Scuola della Fondazione del Teatro Stabile di Torino è invece scaturito Dimmi la verità, presentato nel 2008 nell’ambito della rassegna Le voci dell’inchiesta di Pordenone.

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