Hai mai avuto paura?, di Ambra Principato

Un esordio che attinge dall’immaginario di genere per spostare lo sguardo sulla natura umana. Si gioca di sottrazione puntando, in modo coerente, a un realismo nella rappresentazione.

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“C’è un pozzo scuro in ognuno di noi, credo, e la vena non si esaurisce mai”. (Stephen King, Fairy Tale).

Siamo in un piccolo borgo italiano nel 1813 gestito da una famiglia di conti, tra cui il figlio maggiore Giacomo (Justin Korovkin) e suo fratellino Orazio (Lorenzo Ferrante). Nelle notti di luna piena iniziano a verificarsi strani accadimenti: il bestiame viene decimato da una creatura sconosciuta alla quale il sangue animale dopo un po’ non basta più. Interviene un cacciatore venuto dalle montagne (Mirko Frezza) che con le sue teorie scardinerà la ragione e la religione della comunità.

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Hai mai avuto paura?, opera prima di Ambra Principato, è liberamente ispirata a Io venía pien d’angoscia a rimirarti di Michele Mari, che ambienta il romanzo a Recanati, aprendo lo sguardo all’immaginazione. Sparito nel film qualsiasi riferimento geografico preciso, restano alcuni nomi – quello del protagonista e della contadina Silvia, per la quale l’adolescente nutre un amore – insieme a poche altre connotazioni (la gobba di Giacomo, il sabato del villaggio). La regista lavora con puntello sul genere creando atmosfere e situazioni d’attesa in un crescendo di mistero che già dalle prime battute sposta l’attenzione dall’esterno dei boschi all’interno di quest’antica famiglia, scorrendo nella sua genealogia come a voler allargare il discorso a un’umanità più ampia, a eventi che inevitabilmente sono destinati a ripetersi perché sono parte della nostra natura. In tal senso il sovrannaturale è un’invenzione dell’uomo da contrapporre al pensiero razionalista che lo rifiuta, mentre trova ragion d’essere nelle credenze popolari. Il realismo della rappresentazione, che non va oltre gli effetti speciali necessari a quella sospensione del dubbio, è lì a suggerirci come ci sia “un pozzo scuro in ognuno di noi”, un’ombra che a volte abbracciamo e che ci trasforma in ciò che apparentemente non siamo.

Principato, che ha scritto anche la sceneggiatura, dà rotondità ai due protagonisti annullando quasi i confini tra bene e male, morte e amore che convivono restituendo la complessità della vita. Come la paura, che i personaggi affrontano ognuno a suo modo: c’è chi la esorcizza con la fede, chi usa amuleti, chi si nasconde e chi la guarda dritta in faccia. I meccanismi che la regolano vengono ben gestiti nel film, che in fondo ne fa il motore che muove le azioni – “senza la paura non avrebbero senso di esistere le storie”, dice Giacomo. Si gioca di sottrazione, di accenni, di sfumature praticamente impercettibili all’occhio dello spettatore, che però ci sono e agiscono sul nostro inconscio portandoci, alla fine, a prendere atto di qualcosa che forse sotto sotto già sapevamo. 

 

Regia: Ambra PrincipatoInterpreti: Justin Korovkin, Lorenzo Ferrante, Elisa Pierdominici, Mirko Frezza, Marta Richeldi, Mauro Marino, Claudia Della Seta, Maurizio di Carmine, Sveva Mariani, Alessandro Bedetti, David CocoDistribuzione: Vision DistributionDurata: 95′Origine: Italia, 2023

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.5
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Il voto dei lettori
2.13 (32 voti)
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