I soliti idioti 3 – Il ritorno, di Francesco Mandelli, Fabrizio Biggio e Ferruccio Martini

A fronte di ambizioni satiriche confermatesi negli anni abbastanza inconcludenti, il film non è che un montaggio annacquato di sketch che, sebbene a tratti riusciti, risultano forzatamente aggregati

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Da oggi è ufficiale. Fabrizio Biggio e Francesco Mandelli sono tornati alla carica. E dopo l’esordio cinematografico del 2011 e il sequel distribuito l’anno successivo, arriva il terzo progetto firmato dal duo comico e Ferruccio Martini. La nuova commedia è innanzitutto il consueto grande contenitore di maschere. Un vero e proprio pentolone di personaggi che, divenuti nel tempo iconici, provano oggi a confrontarsi nuovamente con la possibilità di una rilettura satirico-demenziale del sociale, per affrontare le tematiche più stringenti del contemporaneo e, più nello specifico, tentare di ragionare sul concetto di famiglia – intesa in ogni sua possibile accezione, definizione e declinazione all’interno delle fluido-dinamiche del presente.

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Immerse in un oceano di cinismo, zarraggine e dilagante idiozia, le cinque sketch/storie selezionate dai registi – gradevoli a tratti – rimettono in campo vecchi e immortali simboli del duo: dalla strana coppia snob composta da Giampietro e Marialuce, all’anziano Ruggero De Ceglie e il figlio Gianluca – lo stronzo, qui ambientalista convinto, costantemente maltrattato dal padre appena risvegliatosi da un coma (ir)reversibile. Dagli omosessuali Fabio e Fabio, alle prese con un matrimonio fallito sull’altare, al metallaro Sebastiano, chiamato a prendersi cura della nonna e sfiancato da un’irritante impiegata delle Poste Italiane. Senza naturalmente dimenticare Patrick e Alexio – e i loro rituali “minchia, figa, porco dighel” – ritrovatisi ad affrontare una gravidanza imprevista, destinata a sconvolgere l’ebete quotidianità della loro esistenza.

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare però, provare a ragionare de I Soliti Idioti, nonché del loro inconfondibile stile, è ancora oggi questione piuttosto spinosa, specie in considerazione del fatto che la comicità stessa di Biggio e Mandelli gioca proprio su un desiderio di anti-pensiero – pur con simultanee ambizioni di analisi parodica. E a dire il vero, già dodici anni fa, in occasione dell’uscita del primo film, avevamo chiaramente espresso ben più di qualche dubbio nei confronti di un’operazione che sembrava “basare tutta la sua forza nell’uso smodato, esagerato, inutile e, alla fin fine, fastidioso di parolacce, gestacci ed espressioni volgari”.

Quest’oggi, all’alba del 2024 – e nel tentativo di aggiornare la riflessione su di un format che, fin dai tempi di MTV, non ha mai smesso di macinare successo – ciò su cui ha più senso soffermarsi è forse la svalvolata (e inadeguata) struttura filmica a cui il duo comico ha scelto ormai da tempo di ricondurre il proprio look.
A fronte infatti di uno status satirico confermatosi negli anni abbastanza inconcludente, l’aspetto più bizzarro de I soliti idioti 3 – Il ritorno risiede allora in un organismo che, in definitiva, non è che un montaggio annacquato di sketch differenti, inseriti quasi a forza all’interno della medesima struttura – senza alcuna possibilità di intersezione reciproca. Responsabile di un costante e inevitabile cortocircuito ontologico che, basato sull’evidente dissonanza tra recipiente e contenuto, finisce per delineare i contorni di una caotica e infruttuosa terra di nessuno.

 

Regia:  Francesco Mandelli, Fabrizio Biggio, Ferruccio Martini
Interpreti: Francesco Mandelli, Fabrizio Biggio, Ippolita Baldini, Anna Pepe, Carlo Amleto, Big Fish, Luisa Bigiarini, Orsetta Borghero, Marisa Calò, Valentina Cardinale, Gabriele Corsi, Simone Costa, Federica D’Angelo, Andrea Delfino, Andrea Delogu, Giordano De Plano, Maria Caterina Frani, Emma Galeotti, Walter Leonardi, Guè Pequeno, Tano Mongelli, Valeria Perdonò, Massimiliano Loizzi, Federico Russo, Giuseppe Scoditti, Gabriele Vagnato, Daniela Virgilio
Voce: Sabrina Ferilli
Distribuzione: Medusa Film
Durata: 100′
Origine: Italia 2024

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
2
Sending
Il voto dei lettori
2.6 (42 voti)
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