Mary e lo spirito di mezzanotte, di Enzo d’Alò

Dal romanzo di Roddy Doyle, un cartoon che trova il giusto equilibrio tra fiaba, commedia e dramma e riesce ad essere essenziale, intelligente e coinvolgente.

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I gabbiani che aprono e chiudono il nuovo cartoon di Enzo d’Alò creano forse un collegamento diretto con uno dei suoi film più famosi, La gabbianella e il gatto. Ma rappresentano anche l’atmosfera di una cornice particolare per il cineasta d’animazione italiano. La terra d’Irlanda arriva certamente dal romanzo omonimo di Roddy Doyle del 2011, tradotto in Italia col titolo La gita a mezzanotte ed edito da Salani. Ma recupera anche certe atmosfere fantastiche che appartengono al suo cinema (i giocattoli in fuga dal negozio di La freccia azzurra, la metamorfosi di Pinocchio), ma che rimandano, nell’uso del colore e alla fisicità del luogo, anche a Ponyo sulla scogliera di Miyazaki.

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Mary è molto affezionata alla nonna che l’ha sempre sostenuta e difesa nei corsi di cucina da insegnanti che non la valorizzano. Ma l’anziana donna si ammala e viene ricoverata in ospedale. Contemporaneamente una donna misteriosa compare nella sua vita e l’accompagna in un ultimo viaggio insieme alla nonna e alla madre.

Una favola sul tempo  – un tema già attraversato da d’Alò in Momo alla conquista del tempo – ma soprattutto su quello che ci resta da vivere che va sfruttato e consumato ogni secondo per non avere più rimpianti. Scritto dal regista assieme a Dave Ingham, Mary e lo spirito di mezzanotte alterna un’animazione più classica a una sperimentale – con immagini in b/n di schizzi/fantasmi – dove il film mette a fuoco frammenti della vita di Mary. Il cartoon riesce a mostrare il tema della perdita con garbo e mettendo in evidenza soprattutto l’euforia di quello che resta da vivere, trova gag da cinema muto (la torta in faccia al poliziotto, il riscatto di Mary al corso di cucina) e riesce a trovare il giusto equilibrio tra fiaba, commedia e dramma. Quello di d’Alò è un film che punta all’essenziale. Semplice, intelligente che trova la commozione senza cercarla a tutti i costi. E nella scena del viaggio in auto con le quattro donne, c’è il cuore di un film che riesce a viaggiare con la fantasia parallelamente alla realtà. Con la nonna di Mary che è un po’ la versione riaggiornata di Poupette in Il tempo delle mele.

 

Titolo originale: A Greyhound of a Girl
Regia: Enzo d’Alò

Voci: Mia O’Connor, Brendan Gleeson, Rosaleen Linehan, Charlene McKenna, Sharon Horgan, Paul Tylak, Sharon Coade, Fiona Condon
Distribuzione: BIM
Durata: 85′
Orgine: Italia, Lussemburgo, Irlanda, UK, Estonia, Germania, Lettonia 2023

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.7
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Il voto dei lettori
2.43 (7 voti)
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