Mother, Couch, di Niclas Larsson
Una commedia dal ritmo incalzante, che gioca sui momenti di paura e tensione. Convincenti Ewan McGregor ed Ellen Burstyn. Freestyle
Mother, Couch è un’immersione emotiva trepidante di attesa e spaesamento. La storia è tratta dal romanzo Mamma i soffa di Jerker Virdborg, ed è ambientata in un emporio di mobili in mezzo alla campagna. Qui un’anziana signora, interpretata da Ellen Burstyn, si siede su un grande divano verde e rifiuta ostinatamente di rialzarsi, mentre i suoi tre figli adulti, David, Gruffudd e Linda cercano di smuoverla da lì tentando di sbrigare nel frattempo i loro impegni quotidiani.
I tre fratelli sono nati da padri diversi e questa stessa diversità la ritroviamo nella caratterizzazione dei personaggi: c’è il protagonista Dave (Ewan McGregor), un uomo di 48 anni che ci viene mostrato inizialmente come colui che riesce a prendere le redini della situazione; il fratello Gruffudd superficiale e scherzoso e la sorella Linda apparentemente apatica. Non tutto ciò che ci viene mostrato sembra corrispondere sempre alla realtà e il punto di vista del protagonista è anche il nostro (uno sguardo confuso e spaesato, che mescola verità e finzione). La scelta di una scenografia così cupa e angusta, calza a pennello con il ritmo ansiogeno della storia.
È significativa una delle scene finali, dove i protagonisti insieme al proprietario del locale brindano e uno di loro dice “la vita è troppo breve per soffermarsi sui prodotti vecchi”, e Dave sorride. A quel punto un’inondazione irrompe in negozio e vediamo la madre salire sul divano, come fosse una barca, e convincere il figlio ad aiutarla ad andare via. La madre chiede il perdono ma Dave non glielo concede. Ed è qui che abbiamo la certezza di essere arrivati al cuore del film: l’incapacità di Dave di tagliare il cordone ombelicale e accettare l’inevitabile morte della madre. Un piccolo indizio è presente a inizio film, quando Bella, con aria dispiaciuta, gli dice “Mio nonno aveva 83 anni quando è morto”.
Mother, Couch funziona perché gode di un ritmo incalzante che gioca sui momenti di paura e tensione e non risulta mai banale grazie anche alla prova convincente di Ewan McGregor ed Ellen Burstyn che si calano perfettamente nei personaggi.