Un ulteriore passo avanti è stato compiuto da OpenAI: giovedì 15 febbraio il CEO Sam Altman ha annunciato l’ultima creazione Sora, grazie alla quale sarà possibile realizzare video con l’Intelligenza Artificiale sempre più accurati e ricchi di dettagli e personaggi. Per generare i video sarà necessario nient’altro che un prompt testuale, anche brevissimo, in grado di dare vita a immagini sempre più realistiche e veritiere.

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Le prime dimostrazioni di questa nuova tecnologia sono già disponibili sul blog di OpenAI. Tra gli esempi diffusi in rete possiamo vedere dei brevi video di diversi formati e contenuti: una donna che cammina per le strade di Tokyo, un trailer di un film di fantascienza, dei mammut che corrono in un paesaggio innevato. Per adesso la durata dei video generati sembra fermarsi ad un minuto, ma tutto lascia intendere che sarà presto possibile superare i sessanta secondi.

Al momento Sora non è ancora disponibile al pubblico, ma il team dell’azienda è al lavoro per perfezionare il software. Contemporaneamente sorgono anche le problematiche etiche e morali legate all’apertura al pubblico di Sora. L’azienda si impegna a promuovere un uso responsabile dei suoi modelli e monitorare attentamente gli impatti di Sora sulla società. Inoltre ha introdotto delle filigrane nel suo programma DALL-E 3, ammettendo però che possono essere facilmente rimosse. Finora la creazione di video tramite IA è sempre stata fortemente legata ad altri programmi come ChatGPT o Gemini di Google – generatori prettamente text-to-image. Sora sembra essere quindi la prima IA text-to-video interamente dedicata.

Pensando ai rischi più “politici” legati all’avvento di Sora andrebbero segnalati gli usi impropri, volti alla diffusione di fake news e disinformazione.

Immaginiamo, però, anche l’impatto che questa nuova tecnologia avrà nel mondo del cinema, nella pubblicità, nella tv e perfino nelle istituzioni museali. L’intervento umano sembra limitarsi sempre più all’ideazione del prompt testuale, dal quale la macchina farà nascere le immagini. La cura sul prodotto sarà quindi sempre più volta alla minuziosità dell’idea iniziale, azzerando definitivamente l’impegno e il costo realizzativo. Ma di certo non va sottovalutato questo cambiamento di paradigmi. Perché non basta solamente ideare e scrivere il prompt per avere il prodotto completo: piuttosto allenarsi ad usare le IA generative potrebbe essere la competenza definitiva del futuro. Di esempi malriusciti o poco curati la rete ne è piena. Proprio a dimostrazione del fatto che il mezzo generativo non fa miracoli, ma serve piuttosto allenarci a servircene; magari con maggiore criterio e consapevolezza.

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