Una birra al fronte, di Peter Farrelly

Dal libro di Joanna Molloy e John “Chikie” Donohue basato su fatti realmente accaduti, un inatteso passo falso del regista che non riesce a trovare un guizzo. Convincente solo Russell Crowe. Apple TV+

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Si può fare una commedia sulla guerra del Vietnam? E’ un pò come attraversare un campo minato rischiando di saltare alle prime incongruenze di sceneggiatura. Peter Farrelly, dopo il successo di Green Book, cerca di recuperare la leggerezza e la demenzialità dei suoi esordi con il fratello Bobby (Tutti pazzi per Mary, Io me & Irene, Scemo & più scemo) adattando il libro The Greatest Beer Run Ever di Joanna Molloy e John “Chikie” Donohue basato su fatti realmente accaduti. Nel 1967 il giovane John Donohue (Zac Efron) decide di compiere un’impresa bizzarra: partire per il Vietnam e portare le birre ai suoi amici che combattono al fronte. Il viaggio sarà un percorso di maturazione che lo porterà a ribaltare il suo punto di vista sulla guerra e ad affrontare il senso di colpa del sopravvissuto.

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Se gli intenti di Peter Farrelly sono molto nobili, la realizzazione pratica suscita più di una perplessità: il sotto-testo scanzonato di inizio film con il vitellone alcolista Chikie che contesta i pacifisti alla manifestazione si tramuta molto presto in testo altamente drammatico tra esplosioni, uccisioni, crudeltà. Se commedie come M.A.S.H. o Good Morning, Vietnam riuscivano a mantenere un equilibrio saldo giocando con il politicamente scorretto, Una birra al fronte ripete i soliti cliché della guerra ingiusta e delle atrocità sulla popolazione civile evitando di scendere in profondità nell’analisi del personaggio principale e depotenziando l’invettiva satirica. La manipolazione delle notizie della stampa e della televisione viene stigmatizzata ma il gesto si ferma a metà, come congelato da mancanza di convinzione. Nonostante questi limiti è riuscita la interpretazione di Russell Crowe del giornalista Arthur Coates che insegna a Chikie l’importanza della verità; meno convincente è la figura del “Colonnello” (Bill Murray) che al riparo dietro il bancone del bar pontifica sul ruolo salvifico dell’esercito USA senza sapere di essere vittima di un grande inganno collettivo. L’uomo medio americano di quel tempo crede davvero che i vietcong siano assimilabili ai nazifascisti e che quella del Vietnam sia una guerra di liberazione: saranno i fatti a smentire questa bugia.

Farrelly usa la colonna sonora Sixties cercando di creare l’atmosfera del tempo: ricordiamo I’d Like to Walk Around in Your Mind di Vashti Bunyan nella scena del flashback in cui Chikie convince l’amico ad arruolarsi, Today dei Jefferson Airplane quando Chikie e Coates al mattino dopo l’assalto all’ambasciata scoprono i cadaveri di americani e vietcong e I’m Alive di Tommy James and the Shondeel sui titoli di coda.

Sceneggiato da Peter Farrelly, Brian Currie e Pete Jones, con la fotografia di Sean Porter, Una birra al fronte è un cocktail di dramma e commedia in cui è impossibile assaporare alcun gusto: Zac Efron prova in tutti i modi a dare un senso al suo personaggio ma proprio quando si immerge nella giungla della tragedia perde credibilità. Chikie sembra un one-dimensional man ma non raggiunge mai la forza eversiva della catatonia di Chance Giardiniere/Peter Sellers in Oltre il giardino. Il Vietnam scorre di lato con i suoi orrori e fa compiere al protagonista un percorso catartico molto prevedibile che non trova in regia un guizzo alla Zemeckis o una intuizione geniale alla Spielberg. Le due ore e passa di film si avvolgono su sé stesse lasciandoci solo un momento intenso (Chikie incontra sulla sua strada una piccola vietnamita che scoppia a piangere) per arrivare poi alla conclusione che la guerra è solo e soltanto una gigantesca scena del crimine. Good Morning Vietnam!

 

Titolo originale: The Greatest Beer Run Ever
Regia: Peter Farrelly
Interpreti: Zac Efron, Russell Crowe, Bill Murray, Jack Picking, Kyle Allen, Deanna Russo, Paul Adelstein, Joe Adler, Archie Renaux, Will Hochman
Distribuzione: Apple TV+
Durata: 126′
Origine: USA, 2022

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
2
Sending
Il voto dei lettori
2.27 (11 voti)
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