Da una parte c’è la Storia e il Mito degli ABBA, dall’altra un gran film diretto da Lasse Hallström nel 1977 sul tour della band svedese in Australia. Partiamo dall’inizio con lo speciale sul museo degli ABBA a Stoccolma (dove c’è anche il QR Code per prenotare l’ingresso) con la presentazione del Direttore creativo Ingmarie Halling e quello sullo show “ABBA Voyage” in programma a Londa all’ABBA Arena fino al 2024. Nel finale, dopo il film, ci sono i video di tre celebri brani del gruppo con il testo in sovrimpressione: Dancing Queen, Voulez-vous e Gimme! Gimme! Gimme! (A Man After Midnight).

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Gli ABBA hanno segnato la storia della musica pop dal 1970 al 1982, anno in cui si sono sciolti. Dopo oltre 30 anni, hanno annunciato il loro ritorno nel 2018. Il nome è un acronimo formato dalle iniziali dei nomi dei componenti della band (Agnetha Fältskog, Björn Ulvaeus, Benny Andersson e Anni-Frid “Frida” Lyngstad) e dal 1976 nel logo compare la B rovesciata. Il loro successo è stato planetario con oltre 400 milioni di dischi venduti in tutto il mondo ed è partito con la vittoria nel 1974 all’Eurovisiong Song Contest con il brano Waterloo. Il cinema ha preso spesso in prestito i suoi brani da Mamma mia! (dal celebre musical di Broadway) a Le nozze di Muriel fino a Priscilla, la regina del deserto.

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Prima di ABBA. The Movie, Hallström aveva già diretto episodi di serie, film per la tv e video musicali, molti dei quali del gruppo svedese. Ma non è un film-concerto né un documentario. Ci sono alcuni frammenti dell’arrivo degli ABBA in Australia, la prova della voce con gli acuti prima del concerto, l’esibizione sul palco con alcune delle loro canzoni più celebri. Il loro grande successo è sottolineato anche dai dettaglio delle copertine dei dischi e gadget o il loro marchio su bicchiere e spillette.

Poi c’è il film dentro il film. La vicenda è quella di Ashley Wallace,  un disc-jockey australiano che riceve l’incarico dal capo della sua emittente radiofonica di seguire il tour degli ABBA. Lui non li conosce nemmeno e sembra eseguire il compito controvoglia. “Non deve essere un documentario, deve essere un evento” gli viene detto. Ma gli succede di tutto: non arriva in tempo all’aeroporto di Sydney dove sono sbarcati, buca la conferenza stampa, non riesce ad assistere inizialmente ai concerti perché si è dimenticato di portare con sé la tessera stampa. Ma lui non si da per vinto e con il suo registratore a bobine li segue dappertutto partendo proprio da Sydney, passando poi per Perth e per Adelaide. Non riesce però mai ad avvicinarli e ogni volta che potrebbe raggiungere l’obiettivo, viene respinto dal bodyguard del gruppo che sembra avere un conto in sospeso con lui.

ABBA. The Movie ha lo spirito dei film di Richard Lester con i Beatles tra Tutti per uno ed Help. Vivacissimo, colorato, dissacrante, divertentissimo. Ashley sembra arrivare da un film Disney. Il suo ‘maggiolino tutto matto’ è la Ford Escort viola che schizza a velocità impazzita nella sua corsa contro il tempo per cercare di raggiungere la band. In un miscuglio di formati e generi, c’è l”inserto coinvolgente dei bambini australiani che cantano Ring, Ring e soprattutto lo slancio onirico con il disc-jockey che è amico intimo degli ABBA o anche il loro psicologo sulle note di The Name of the Game. La perla di ABBA. The Movie. Fan Event è proprio il film di Hallström. Gli speciali e le canzoni servono a rafforzare la loro importanza in tutta la storia della musica pop.

Titolo originale: id.
Regia: Lasse Hallström (per il film del 1977)
Distribuzione: Nexo Digital
Durata: 120′ (96′ film del 1977)
Origine: Svezia, Australia (film del 1977)

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