La cosiddetta sindrome di Korsakoff causa a chi ne soffre, tra le altre cose, amnesia retrograda e confabulazione, cioè la creazione di nuovi ricordi, alterati, volti a sostituire quelli reali, che vanno sfumando. La giovane Monica (Alba Rohrwacher) se ne ammala. Nasce così lo spunto, geniale, di darle l’ossessione per il cinema e in particolare per la grandiosa Monica Vitti, che con la protagonista condivide il nome e anche una discreta somiglianza (accentuata poi man mano dai travestimenti vari che la donna utilizzerà per ricreare le scene dei suoi film preferiti) e di farle trovare nel cinema la valvola di sfogo, il terreno fertile per la sua nuova “vita”. Il marito di Monica, Edoardo (Filippo Timi), si ritroverà così ad assecondare con affetto le manie della persona che ama, cercando al tempo stesso di tenere in piedi le bugie con cui tranquillizza la moglie riguardo alla loro situazione economica.

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Mi fanno male i capelli, come accennato prima, parte da un’idea che funziona benissimo sulla carta, quella di rendere omaggio ad una grande diva del cinema italiano, non attraverso la facile (?) formula del biopic, ma tramite un approccio nuovo, che mescola l’amore per i film al delicato discorso della perdita della memoria e della malattia mentale. L’accoppiata Timi-Rohrwacher funziona e non stupisce la naturalezza con cui una delle attrici più brave della sua generazione prende a carico un ruolo di quelli che Oltreoceano portano spesso in maniera quasi automatica alla nomination, se non alla statuetta stessa, agli annuali Oscar. La scenografia è ben curata e l’attenzione al dettaglio nei costumi e nei trucchi nella ricreazione delle varie scene dei film in cui Monica recita nel suo cinema mentale è decisamente evidente. La colonna sonora del maestro giapponese Shigeru Umebayashi risulta, infine, sublime.

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Eppure c’è un eppure. Anzi, forse ce ne sono diversi. Il film di Roberta Torre non convince perché, probabilmente, si compiace un po’ troppo degli aspetti riusciti e si dimentica per strada di tenere insieme alcune parti del discorso (un po’ troppo confusi e sfumati i personaggi comprimari, ad esempio), facendo finire il film troppo presto (la durata è di appena 83 minuti). L’idea c’era, è un peccato non aver osato di più. Inoltre, a volte la realizzazione dei momenti fra la protagonista e le sue proiezioni mentali in cui includerà non solo Monica Vitti, ma anche Alberto Sordi, lasciano un po’ a desiderare dal punto di vista tecnico. Mi fanno male i capelli lascia la sensazione che si sarebbe potuto fare di più, molto di più, data la qualità del cast, del soggetto e del progetto in generale. Restano impressi alcuni momenti (specialmente nella parte iniziale del film, decisamente più riuscita), ma purtroppo è percepibile il senso di un’incompletezza che rende il film poco più di un bell’omaggio alla straordinaria Monica Vitti e una conferma delle capacità di Alba Rohrwacher.

Regia: Roberta Torre
Interpreti: Alba Rohrwacher, Filippo Timi, Marina Rocco, Valentina Banci, Maurizio Lombardi, Alessandro Averone, Elio De Capitani, Nicole De Leo, Rocco Castrocielo, Ohla Dibrova
Distribuzione: I Wonder Pictures
Durata: 83′
Origine: Italia, 2023

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