Puffin Rock – Il film, di Jeremy Purcell

Forse uno dei film per bambini di produzione europea con la direzione artistica più definita, tanto ambizioso, però, quanto insicuro di uscire dal seminato.

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C’è lo zampino di Tomm Moore, una delle voci più interessanti dell’animazione irlandese contemporanea dietro a questo Puffin Rock – Il film, lungometraggio tratto dalla popolare serie tv per bambini su una colonia di pulcinelle di mare che vivono su un idilliaco isolotto in mezzo al mare insieme ad altri animali. Moore è infatti produttore esecutivo della serie, che quando dalla televisione si sposta al cinema pare voler dimostrare di essere tornata nel suo habitat naturale, di essere legata ad uno spazio creativo diverso da quello televisivo. E in effetti questa avventura di poco più di un’ora in cui i protagonisti Oona, Baba, Vera e Rudi fanno amicizia con i nuovi arrivati Isabelle, Phoenix e Marvin e con loro dovranno ritrovare un uovo scomparso mentre una catastrofica tempesta sta per abbattersi sulla loro isola pare il film prescolare europeo con la direzione artistica più definita ma soprattutto riconoscibile.

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Non si tratta solo di un linguaggio visivo fondato sulle solite linee morbide dei film di Moore, sui colori pastello, oltreché, prevedibile, su certi passaggi inusuali per certa animazione per l’infanzia, come il bel flashback raccontato in simil stop-motion, quanto di approccio al racconto.

Si potrebbe forse partire dalla struttura del film, quella, gustosissima, che parodizza con intelligenza tutti i cliché tipici dei documentari naturalistici di cui a tratti si prende gioco il film, eppure di Puffin Rock – il film, colpisce soprattutto il tentativo, forse unico, di puntare ad un prodotto equilibrio, in perfetto equilibrio tra il giocoso documentario didattico, che racconta ai piccoli spettatori di coesistenza tra ecosistemi, di ambientalismo, di cambiamento climatico  ed un racconto di formazione purissimo, che racconta di paure e insicurezze senza troppo timore di sporcarsi le mani, di portare il pubblico a guardare con sospetto coloro che dovrebbero essere gli eroi della storia.

 

E in prospettiva colpisce quanto, pur se spesso spinto al limite, sballottato tra le sue influenze, i suoi linguaggi, il sistema regga tutto sommato bene sulla lunga distanza.

Peccato che il film sia troppo prudente, che la stessa ambizione visiva o tematica non si ritrovi nella pura gestione del ritmo della narrazione. Perché Puffin Rock. Il film svela quasi subito il suo articolarsi attorno a piccole storielle, ad un andamento quasi episodico  (forse il debito più forte che il film ha nei confronti della serie tv) dal passo altalenante, che a volte si appoggia a spunti tutto sommato affascinanti (come la sottotrama del pauroso Marvin, che vive sottoterra ed è appassionato di sassi) e altre linee quasi inconsistenti, senza peso, perfette per mantenere viva la labilissima attenzione dei bambini ma che ad un occhio adulto sembrano irrimediabilmente girare in tondo, annaspare in cerca di una spinta che dia loro sostanza.

Come capita spesso, Puffin Rock. Il film trova la sua misura solo nell’ultimo atto, quando tenta lo sprint e pare volersi giocare tutto, puntellare il racconto di sprazzi di genere, esondare nel disaster movie, negli exploit da film avventuroso con venature da thriller. Ma si tratta di illuminazioni improvvise, come la tempesta che coglie i protagonisti, risolta dopo un attimo di caos con una strategia giocosa ma sbrigativa, semplicistica, quasi si avesse paura a creare troppa tensione, a increspare troppo la superficie, a uscire dal seminato. Eppure è proprio fuori da quei confini che sembra essere il cinema vero, adulto, affascinante, è lì che c’è la meraviglia forse cercata dai più piccoli.

 

Titolo originale: Puffin Rock And The New Friends
Regia: Jeremy Purcell
Voci: Chris O’Dowd, Amy Huberman, Beth McCafferty, Eva Wittaker, Orna Canning, Geraldine Cole
Distribuzione: Adler Entertainment
Durata: 92′
Origine: Gran Bretagna, Irlanda 2023

 

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
2.5
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Il voto dei lettori
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