RoFF18 – Incontro con Isabella Rossellini

Attrice, modella e regista; figlia d’arte; Isabella Rossellini si racconta prima di ricevere il Premio alla Carriera alla Festa del Cinema di Roma.

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Ha ricevuto oggi pomeriggio il Premio alla carriera, alla Festa del Cinema di Roma, Isabella Rossellini. A consegnarlo sono stati Renzo Arbore e Alice Rohrwacher. “Fortunata, sono molto fortunata”, dice Rossellini, aprendo con queste parole la conferenza stampa. Una carriera che l’ha vista prima nascere come modella, poi diventare attrice. E poi? “Poi, invece di deprimermi mi sono dedicata all’università e agli studi di etologia, di cui sono sempre stata appassionata.” Fu Robert Redford a incoraggiarla a tornare a fare film. “L’industria televisiva e cinematografica imponeva dei tempi: il film più corto che si poteva fare per la televisione era di 30 minuti o un’ora. Per il cinema almeno un’ora e mezza. Con i social è cambiato tutto ciò. Robert mi ha detto, “Possiamo fare dei film corti come ai tempi del cinema delle origini!” e ci siamo liberati di questa imposizione dei tempi. Così ho fatto una serie di film corti.”

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Da una decina d’anni Isabella Rossellini vive in campagna, “Non so come mi chiamano qui, contadina? In inglese è farmer. Ho imparato di più facendo la fattoria che non all’università. Si ha veramente modo di studiare ogni animale nel suo habitat: le api, le galline, le papere. Dopo Green Porno, tutti mi chiedono sempre, “Cosa ti hanno insegnato gli animali?” e scoppia in una risata coinvolgente. “Tralasciando gli scherzi, l’etologia è una scienza relativamente moderna. Gli animali si studiavano in laboratorio. Jane Goodall ha veramente rivoluzionato il mondo.”

L’attrice, modella e regista ha parlato anche del suo lavoro con la Lancôme: “Devo molto a Lancôme. Anche solo per l’indipendenza economica, che è essenziale per essere realmente indipendenti. Lancôme risponde a quello che la società chiede. Ha 90 anni e 45 di questi io li ho passati con loro. All’inizio ero una modella anonima, dovevo anche togliere la fede quando lavoravo per loro. Poi sono diventata la spokesperson, incontravo la stampa e, penso sia dovuto al fatto che in quel momento le donne hanno cominciato a lavorare come giornaliste, hanno iniziato a chiedere come si chiamassero le modelle e c’è stata una vera evoluzione della società. Lancôme dà spazio a tante donne oggi, non solo alle modelle; troviamo rappers, poetesse, influencers, di qualsiasi razza e di qualsiasi bellezza. E penso che ciò sia anche perché le dirigenti sono donne e si rendono conto meglio degli uomini, scusatemi, di cosa significhino veramente questi prodotti oggi, con uno sguardo più inclusive.”

L’attrice ha raccontato anche del lavoro svolto insieme ad Alice Rohrwacher per La chimera. “Dopo aver letto il copione le ho chiesto se era un film sulla morte. E lei mi ha risposto di no: è un film sull’aldilà. È un film che parla della presenza della cultura, del passato, della storia e noi lo sentiamo tutto questo che ci precede: noi siamo il risultato di questo. Il personaggio che interpreto, Flora, doveva essere molto vecchia. Sono dell’idea che i capelli bianchi sappiano indicare l’età meglio di tutto il resto. Ho chiesto ad Alice una parrucca di capelli bianchi e così è nata Flora.”

Due film alla Festa del Cinema per omaggiare i genitori di Isabella Rossellini: Stromboli di Roberto Rossellini e Sinfonia d’autunno con protagonista Ingrid Bergman.

“Come dice Alice Rohrwacher, c’è un aldilà e un aldiqua. Ho voluto includere i miei genitori, sia perché magari ci sono giovani che non li conoscono, sia per cogliere l’occasione per fare una riflessione sul cinema. Stromboli è un film del 1949. Era un’isola primitiva all’epoca. Ora è come Saint Tropez o gli Hamptons, un posto di villeggiatura. Eravamo un popolo povero e ora siamo ricchi. C’è una scena nel film che mi colpisce particolarmente: la tonnara, la pesca ai tonni. Al tempo ne prendevano una ventina, una trentina? Oggi con le nuove tecnologie li prendono tutti quei tonni. Io sono un’ambientalista e trovo tutto ciò scioccante. Ora il tonno è un animale in via d’estinzione.” Rossellini figlia menziona anche un breve aneddoto riferendosi a Rossellini padre: “Già era preoccupato all’epoca quando eravamo 2 miliardi di persone sulla terra e lui parlava di sovrappopolazione. Ora siamo in 9 miliardi. È incredibile.”

Sinfonia d’autunno è invece un film che Isabella Rossellini ha scelto proprio perché riguarda le donne, in un’edizione della Festa del Cinema di Roma, questa, con tanti esordi alla regia al femminile. “È la storia di una pianista, interpretata da mia madre, Ingrid Bergman. Ingmar Bergman le raccontava questo personaggio giudicandola come una persona che aveva trascurato la famiglia per la carriera. Mia madre non era d’accordo. Hanno litigato tanto per questo ruolo. Il regista voleva che sul viso di mia mamma si leggesse la sconfitta – si vede invece sul suo volto la rabbia e la frustrazione di essere ancora una volta rimproverata per aver scelto la vita che voleva vivere.” Poi aggiunge, commossa: “Mia mamma mi disse: “Sai che io potrei passare anche alla regia?”, ma era difficile immaginare che una donna potesse osare tanto, a quei tempi.”

Figlia d’arte, cresciuta in casa col cinema. Mentre il papà, Roberto Rossellini, montava in camera e chiedeva ai bambini di fare silenzio, altrimenti non sarebbe riuscito a sentire le battute; e mentre la mamma era sul set, dove Isabella la andava spesso a trovare, l’attrice non sa quale sia stato il primo film che ha visto. “Però dopo che ho visto La carica dei 101 ricordo di essermi rifiutata di tornare a casa. L’ho rivisto subito. È successo anche con Parla con lei di Almodóvar. È successo tante volte con Chaplin. Delle volte i film vanno rivisti, ti perdi delle cose, devi capire.”

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