Tracce di un action anni ’90. Jason Statham infiltrato sulla nave mercantile all’inizio di Shark 2. L’abisso, è una provvisoria rencarnazione di Steven Seagal di Trappola in alto mare. Lo scontro e la fuga in mare dura pochi minuti ma basta già questo inizio per segnare una consistente distanza da Shark. Il primo squalo. Certo, anche questo sequel (adattamento del romanzo MEG. Minaccia degli abissi di Steve Alten) si affida alla fisicità di Jason Statham. I colpi di scena e i ribaltamenti narrativi sembrano più numerosi. Ben Wheatley, rispetto alla regia monocorde di Turteltaub, fa invece avvertire continuamente il senso incombente del pericolo. La fuga dalla spiaggia potrebbe richiamare immediatamente Lo squalo di Spielberg ma in realtà Shark 2. L’abisso gioca sul terreno di un action/horror più grezzo. L’acqua, il sangue, la carne arrivano direttamente da uno dei migliori film di Bong Joon-ho, The Host.

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Dopo un prologo nell’era preistorica avvenuto 65 milioni di anni fa, entra in campo l’esploratore subacqueo Jonas Taylor. Lavora per conto della Mana One che ha allevato una megalodonte che si chiama Haiqi. L’istituto è ora gestito da Jiuminf, subentrato alla sorella Suyin e, con Taylor, è il tutore di Meiyng, che un giorno vorrebbe diventare un’oceanografa proprio come la madre. Dopo che Haiqi è sfuggita dalla trincea, Taylor organizza una spedizione per ritrovarla e, in profondità, lui e il suo team scoprno una stazione sottomarina segreta gestita da una società che sta estraendo illegalmente minerali preziosi alterando l’ecosistema. Tra loro c’è anche Montes, un mercenario che si vuole vendicare di Taylor per averlo fatto andare in prigione.

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Il nemico è (continuamente) alle porte per Jason Statham. Shark 2. L’abisso esplora più strati narrativi passando dalla dimensione B-movie subacquea con fasci di luce rossa e nera con squarci horror low budget anni ’50 e Cameron pre The Abyss, alla spettacolarità di tutta la sequenza del resort di Fun Island. Il cinema di Wheatley non punta stavolta all’elegante commistione di generi di Killer in viaggio. Non c’è più il black humour, piuttosto tracce inconsapevoli di una commedia stralunata, quasi schizzi slapstick, nella lotta contro i megalodonti come la scena in cui l’imbarcazione di una coppia viene completamente inghiottita in mare aperto o un tentacolo blocca il volo di un elicottero e Statham deve agire su più fronte. Una sua degna spalla è anche Jing Wu per un film ad altissima tensione e anche divertentissimo. Wheatley prende l’originale e lo rivoluziona con le coordinate action di Free Fire stavolta ‘under the sea’. Un mix micidiale, degno di Davis-Seagal (ancora Trappola in alto mare) o Hyams-Van Damme (Timecop). Shark 2. L’abisso è quello che un action/horror dovrebbe essere oggi. Punta dritto al sodo ma non si fa ingannare dalla velocità e la frenesia. Si prende i tempi giusti per alimentare la tensione prima di farla esplodere in fuochi d’artificio in pieno giorno. L’intrattenimento è di gran livello ma è anche l’evoluzione di un percorso autoriale che si evolve restando comunque fedele alla sua linea.

Titolo originale: The Meg 2: The Trench
Rega: Ben Wheatley
Interpreti: Jason Statham, Shuya Sophia Cai, Jing Wu, Cliff Curtis, Sergio Peris-Mencheta, Page Kennedy, Skyler Samuels, Melissanthi Mahut, Kiran Sonia Sawar, Felix Mayr
Distribuzione: Warner Bros. Italia
Durata: 116′
Origine: Usa, Cina 2023

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