Smoke Sauna – I segreti della sorellanza, di Anna Hints

Uno sguardo a un rituale purificatore, con la capacità di focalizzarsi non tanto sulla donna che parla quanto su chi ascolta. Da oggi in sala.

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La quiete della baita immersa nella neve, circondata da alberi maùestosi, associa da subito lo spettatore a una visione idilliaca e nostalgica dell’Estonia. Tuttavia, il volto feroce di Kadi Kivilo, immortalato in un primo piano intenso mentre spacca il ghiaccio di un lago, aggiunge un tocco di cruda realtà. Il documentario di Anna Hints, al suo esordio con un lungometraggio, segue Kivilo e le donne che con lei condividono la sauna remota attraverso le stagioni, alternandosi in tuffi in una vasca naturale scavata nel ghiaccio. Un film, che come dice la regista estone, nasce dalla voglia di trovare la propria voce interiore: “Nel 2015 stavo facendo un silent retreat con mia madre e mi sono concentrata sul potere delle voci interiori, iniziando a chiedermi dove fosse la mia voce. Mi sono data da sola lo spazio vitale della smoke sauna per capire cosa volessi fare, ed è emersa la visione di questo film. Volevo realizzare un documentario per il cinema per trasformare lo spettatore in una delle sorelle della smoke sauna.” Anna Hints vince il Directing Award: World Cinema Documentary al Sundance e il film vince al European Film Award nella categoria miglior documentario, dove qualche anno fa ha trionfato l’italiano Gianfranco Rosi con Fuocoammare.

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Sette anni di riprese, due di montaggio. Una sfida visivamente interessante, girato al buio tra il vapore della sauna. Donne non attrici che si raccontano realmente, libere e al sicuro. “Non ho spinto nessuno a dire o fare niente, ho solo insistito con la produzione affinché firmassero i documenti solo dopo il montaggio, così da dare loro la possibilità di rivedersi”, dice Anna Hints, che ci teneva a realizzare qualcosa che non si era mai visto, ponendo al centro del racconto la tradizione, la sauna a fumo della regione estone di Vana-Võromaa, riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio culturale immateriale e definita nel film come “un luogo sacro di purificazione” dalla donna più anziana. Nel film di Anna Hints, diventa un teatro di rinascita personale, attraverso lunghi bagni di sudore, frizioni con sale grosso e sfioramenti reciproci con rami frondosi di betulla, le donne si liberano collettivamente da pesanti eredità culturali, come la vergogna e la sottomissione femminile.

La ricca palette di neri e ori a tinte fumose utilizzata ripresi dal direttore della fotografia Ants Tammik hanno a volte una qualità astratta degna di un dipinto rinascimentale e della tela di Rembrant o Caravaggio, maestri nel chiaroscuro e della tecnica di contrastare luce e ombra. Tutto accompagnato da una perenne voce fuori campo, quella delle donne, che discutono apertamente di una vasta gamma di argomenti, dal parto all’aborto, dall’affrontare una diagnosi di cancro alle insicurezze legate all’immagine corporea fino alle complesse dinamiche relazionali con le madri. Il dialogo affronta anche tematiche più leggere e umoristiche, come una divertente riflessione sulle foto di genitali maschili inviate non richieste, con una delle donne che ironizza sulle possibili reazioni degli uomini se lei iniziasse a inviare foto di genitali femminili.

Anna Hints ha la capacità di focalizzarsi non tanto sulla donna che parla quanto su chi ascolta, riflettendo l’universalità dell’esperienza femminile, come nella scena che mostra una donna ascoltare con gli occhi chiusi il racconto di una brutale violenza subita da un’altra donna da adolescente, quasi come se assorbisse le storie altrui nella propria essenza.

Titolo originale: Savvusanna sõsarad
Regia: Anna Hints
Interpreti: Kadi Kivilo, Maria Meresaar, Elsa Saks, Marianne Liiv, Eva Kübar, Liis Kuresoo, Eda Veeroja, Maria Aasa
Distribuzione: Wanted
Cinema
Durata: 89′
Origine: Estonia, Francia, Islanda, 2023

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.8
Sending
Il voto dei lettori
3.33 (3 voti)
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