The Nun 2, di Michael Chaves

Prova a usare il linguaggio blockbuster per spingersi oltre il vuoto jump scare. Ma ci riesce solo in pochi, lucidissimi momenti, poi soccombe ad un film che, forse, non vuole evolvere.

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Accade tutto all’improvviso. Tra le mura di un convento italiano, alla fine degli anni ’50, una suora inizia a raccontare una storia alle sue consorelle. Il racconto celebra il coraggio di un’altra consacrata che, si dice, sia riuscita a fermare un demone utilizzando le sue capacità straordinarie. Le suore sono ammirate, ma soprattutto incuriosite dal destino della consorella, di cui, però, non si hanno più notizie. Quello che le donne non sanno, però, è che l’eroina del racconto, Sorella Irene, in quel momento è lì presente e si nasconde in quel paesino sperduto per dimenticare ciò che è accaduto.

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È come uno straordinario svelamento. Scrivendo del terzo The Conjuring – Per ordine del diavolo, si era parlato della progressiva, blockbusterizzazione della saga prodotta da James Wan raggiunta pienamente da un film che, tra villain “potenziati” dall’occulto, spinte sempre più massimaliste nello spazio visivo e protagonisti che non nascondono più la loro (extra)ordinarietà, pare davvero un lucidissimo cinecomic sotto mentite spoglie. E allora, nel momento in cui il franchise si dirama ancora in un nuovo spin off, sequel di quel The Nun del 2018, il discorso non può che proseguire. Non serve spingersi fino ai credits, che vedono proprio il Michael Chaves del terzo The Conjuring, sempre più artigiano in seconda della metamorfosi della saga, in regia.

Ora è davvero tutto alla luce del sole, anzi colpisce la strafottenza con cui il film gioca con quel mondo con cui vorrebbe comunicare. Perché non solo, come si è visto, la stessa Sorella Irene cerca di venire a patti con quella che è la sua identità segreta, ma la suora viene richiamata in azione quando il demone Valak torna sulla Terra alla ricerca di una reliquia, nascosta in un collegio francese, che, si dice, potrebbe donargli gli straordinari poteri (ancora, non a caso) dei Santi.

The Nun II

Da un certo punto di vista, il primo The Nun era parso come una sorta di caotico precipitato della saga principale, il luogo in cui erano finiti tutti quegli elementi che i The Conjuring di James Wan avevano portato a maturazione: la scrittura istintiva, il continuo fraintendimento nella costruzione della tensione, la dipendenza pressoché totale da jump scare sempre più fini a sé stessi. E allora Michael Chaves, colui che proprio con il suo capitolo riuscì a smarcare quella dinamica dai percorsi obbligati, trattandola alla stregua di uno sfaccettato stunt è chiamato qui ad un esorcismo simbolico, necessario per liberare la saga dagli ingranaggi di un meccanismo spersonalizzante e per farla ricongiungere con la sua natura profonda.

E la regia fa quel che può, setta il passo con un prologo che sembra quasi un outtake della saga principale. Ma quello di The Nun II, sembra un sistema truccato, comunque preda della scarica d’adrenalina istintiva, al di là di qualsiasi liberazione. Le stesse improvvise fiammate del film sembrano in effetti costantemente controbilanciate da momenti in cui il racconto pare urlare il suo desiderio di attirare a tutti i costi l’attenzione di chi guarda. E Chaves alla lunga perde interesse, ragiona con sempre meno inventiva, asseconda un film che a tratti sembra costruito col pilota automatico, disperde molti di quegli elementi che avrebbero potuto muovere quello spazio con le proprie gambe: il senso d’avventura, le psicologie dei personaggi, la profondità della minaccia affrontata dagli eroi.

The Nun II si ridesta, certo, nel lungo ultimo atto, e lo fa con un divertito colpo di reni, che mette in campo tutto ciò che può, dall’exploit da monster movie allo sfruttamento più sfacciato di quel linguaggio da cinecomic da cui si era partiti, come se volesse dare allo spettatore ciò che gli aveva promesso prima che sia troppo tardi. Ma è un dono tardivo, effimero, che non riesce a nascondere tutto ciò che è rimasto indietro,  rimasto invischiato in un sistema da cui non sembra volersi liberare davvero.

 

Titolo originale: The Nun II
Regia: Michael Chaves
Interpreti: Taissa Farmiga, Storm Reid, Jonas Bloquet, Anna Popplewell, Bonnie Aarons, Katelyn Rose Downey, Suzanne Bertish, Léontine d’Oncieu, Anouk Darwin Homewood, Peter Hudson
Distribuzione: Warner Bros. Italia
Durata: 110′
Origine: Usa, 2023

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
2.5
Sending
Il voto dei lettori
3 (2 voti)
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