#Berlinale68 – Orso d’Oro alla carriera per Willem Dafoe
Alla Berlinale68, che si aprirà il 15 febbraio, si annuncia (anche) una rassegna dedicata all’attore Willem Dafoe, che verrà altresì premiato con l’Orso d’Oro Onorario il prossimo 20 febbraio.
L’appuntamento cinematografico con sede a Berlino è giunto oramai alle porte; questa 68esima edizione del Festival diventa ogni giorno più attesa per incontri, proiezioni d’eccezione, focus e tanto altro che è annunciato in programma a partire dall’imminente 15 febbraio e che, per dieci giorni consecutivi, impreziosirà ulteriormente la capitale tedesca, fino a domenica 25, giorno di chiusura dell’evento.
Una tra le notizie certamente più interessanti che giungono dal fronte è la consegna, prevista per martedì 20 febbraio presso il “Berlinale Palast”, dell’Orso d’Oro alla carriera per l’attore Willem Dafoe, cerimonia ufficiale che celebrerà il grande interprete statunitense e la sua incredibile carriera – sia teatrale che cinematografica – e alla quale seguirà la proiezione del film diretto da Daniel Nettheim, The Hunter (2011), in cui Dafoe interpreta il ruolo del cacciatore Martin David. Non sarà la prima volta alla Berlinale per Dafoe che, tra le altre cose, già nel 2007 era stato invitato qui a presiedere la giuria internazionale del festival; il direttore Dieter Kosslick lo attende stavolta come ospite d’onore dell’edizione 2018, e si dice impaziente di offrire questo importante riconoscimento a un attore del calibro di Dafoe, peraltro internazionalmente acclamato – da critica e pubblico – per le sue sbalorditive doti espressive e per le molteplici interpretazioni che ci ha regalato a partire dagli anni Ottanta.
Dafoe inizia ad avvicinarsi alla recitazione da giovanissimo attraverso i palcoscenici teatrali – sarà il fondatore del newyorkese “The Wooster Group” – ; ma solo con il cinema egli potrà farsi conoscere ed elogiare dal pubblico internazionale ed esprimere maggiormente il suo grande talento. Tra i numerosi film in cui reciterà, in ruoli collaterali e poi progressivamente sempre più da protagonista, mettendo al servizio del cineasta la sua formidabile e inconfondibile presenza: The Loveless (1981), debutto alla regia di Kathryn Bigelow; Strade di fuoco (1984), diretto da Walter Hill; Vivere e morire a Los Angeles (1985), capolavoro di William Friedkin, nel quale Dafoe interpreta il feroce criminale Eric “Rick” Masters. Il successo arriva, però, soprattutto con la partecipazione al film diretto da Oliver Stone Platoon (1986), dove Dafoe interpreta il sergente Elias, e per questo ruolo riceverà la sua prima candidatura agli Oscars come miglior attore non protagonista. Successivamente si legherà a Martin Scorsese, per il quale sarà un indimenticabile Gesù di Nazareth “terreno” in preda a dubbi e comuni tentazioni umane, nel tanto discusso film L’ultima tentazione di Cristo (1988). Nello stesso anno sarà insieme al grande Gene Hackman nel cast del film diretto da Alan Parker, Mississippi Burning – Le radici dell’odio, dove Dafoe interpreterà il ruolo di un agente dell’FBI che lotta contro il razzismo e il Ku Klux Klan. L’ascesa dell’attore non accenna ad arrestarsi, e per tutti gli anni Novanta e oltre lo ritroveremo nelle maggiori produzioni e insieme ai migliori registi, tra i quali: (di nuovo) Oliver Stone (Nato il quattro luglio, 1989), Paul Schrader (Lo spacciatore, 1992 e più tardi anche Auto Focus, 2002), Wim Wenders (Così lontano così vicino, 1993), Anthony Minghella (Il paziente inglese, 1996), David Cronenberg (eXistenZ, 1999), E. Elias Merhige (L’ombra del vampiro, 2000 – Seconda candidatura all’Oscar per Dafoe), Wes Anderson (Le avventure acquatiche di Steve Zissou, 2004), Sam Raimi (la saga di Spider-Man, 2002-2007), Lars von Trier (Antichrist, 2009), Abel Ferrara (Pasolini, 2014), Kenneth Branagh (Assassinio sull’Orient Express, 2017), Sean Baker (The Florida Project, 2017 – Terza candidatura all’Oscar come miglior attore non protagonista), Julian Schnabel (At Eternity’s Gate, 2018), e molti altri cineasti che hanno goduto e godranno ancora della sempre impeccabile performance di Dafoe (che è già a lavoro per nuovi progetti futuri).
L’omaggio al grande attore verrà accompagnato da una rassegna di ben dieci capolavori tratti dalla sua sterminata filmografia, che verranno proiettati durante il corso del Festival.
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