Denis Ménochet: star francese del nuovo millennio

Beau ha paura, As bestas, Peter von Kant… Denis Ménochet è improvvisamente dappertutto, ma la sua carriera inizia molto tempo fa, anche ben prima di Bastardi senza gloria. Ripercorriamola

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In diciannove anni di carriera, sedici film: Jeeves, Antoine, Peter, François, Daniel… Questi sono solo alcuni dei personaggi interpretati da Denis Ménochet, attore e regista francese, dalla scena d’apertura di Tarantino nel 2009, si è costruito una forte carriera, che si è distinta per la sua varietà. Analizziamo la sua brillante carriera.

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Dopo aver studiato presso la Scuola di teatro e cinema “Acting International”, fa le sue prime apparizioni sul piccolo schermo nel 2003, nelle serie TV Aventure et associés e Camera Cafe. Celebre per il suo volto incredibile e la sua sensibilità, la sua carriera prende effettivamente il “La” con piccoli ruoli cinematografici, come ad esempio nel dramma L’amore sospetto (La moustache) del 2004, di Emmanuel Carrère, nel film horror Hannibal Lecter: le origini del male (2006), diretto da Peter Webber, La Disparue de Deauville (Trivial – Scomparsa a Deauville), regia di Sophie Marceau, o nel pluripremiato biopic vincitore La Môme di Olivier Dahan.

Ma il ruolo che lo fa conoscere a livello internazionale è quello del fattore Perrier LaPadite nel film Bastardi senza gloria di Quentin Tarantino, dove affronta il sadico e folle cacciatore di ebrei interpretato dal geniale Christoph Waltz. Nel 2010 vince il Critics’ Choice come Miglior performance dell’intero cast e dopo la sua interpretazione, Tarantino lo ha definito il “Robert Mitchum francese”.

Recita al fianco di Diane Kruger, nel 2011, nel film d’azione Special Forces – Liberate l’ostaggio, diretto da Stephane Rybojad, in cui presta la sua imponente statura ad un soldato di un’unità d’élite delle forze speciali. Nel 2015 è protagonista, al fianco di Marc-André Grondin, della serie televisiva franco-britannica Spotless.

In televisione, l’attore appare anche in serie popolari come Julie Lescaut Brigade Navarro, così come in progetti più ambiziosi, come Coco Chanel (2008), regia di Christian Duguay, che si interessa all’ascesa dell’orfana diventata regina dell’haute couture, o ancora The School of Power (2009), regia di Raul Peck, che offre uno sguardo senza compromessi dietro le quinte di ENA, un’istituzione elitaria che costituisce la maggioranza del corpo politico e amministrativo francese.

Il cinema, però, lo fa sembrare dolce: passa da Pierre Jolivet che gli affida un piccolo ruolo in La Very Very Large Company (2008), a blockbuster come Robin Hood (2010) di Ridley Scott, The Program (2015) di Stephen Frears o 7 giorni a Entebbe (2018) di José Padilla. All’inizio del 2010 la sua carriera decolla in Francia: recita in Vento di Primavera (La rafle) di Roselyne Bosch, poi in A piedi nudi sulle lumache (Lily Sometimes) presentato al Festival di Cannes 2010, diretto da Fabienne Berthaud, al fianco di Diane Kruger e Ludivine Sagnier.

Nel 2011 è nel cast del primo film da regista di Mélanie Laurent, Les Adoptés, che ha aperto il Festival di Saint-Jean-de-Luz, e della commedia Le Skylab, sesta produzione di Julie Delpy. Successivamente, nel 2012, prende parte al lungometraggio di Cecilia Rouaud, Je me suis fait tout petit e il thriller Dans la maison di François Ozon dove ha come partner Fabrice Luchini e Kristin Scott Thomas.

Denis Ménochet si destreggia tra thriller (Ablations del 2014, diretto da Arnold de Parscau), dramma (Maria Maddalena del 2018, regia di Garth Davis, I nostri eroi sono morti questa sera di David Perrault e Grand Central del 2013), blockbuster (Assassin’s Creed, regia di Justin Kurzel, del 2016), commedia (Tutta colpa del vulcano – Eyjafjallajökull, regia di Alexandre Coffre, del 2013) e film in costume (L’imperatore di Parigi di Jean-François Richet del 2018). Nel 2017, trova uno dei suoi ruoli più eclatanti in L’affido – Una storia di violenza, diretto da Xavier Legrand, una performance tanto terrificante quanto memorabile, a testimonianza del talento dell’attore.

Nel 2012 vince il Premio Lumière come Migliore promessa maschile per Les adoptés e nel 2019 viene candidato come Miglior attore per L’affido – Una storia di violenza sia a questo Premio che al Premio César. Nel 2014 viene nominato Cavaliere dell’Ordine delle arti e delle lettere.

Nel 2019 fa commuovere tutti con lo struggente Grâce à Dieu (Grazie a Dio) di François Ozon (Orso d’Argento al Festival di Berlino), ma è la sua strabiliante performance in Custody di Xavier Legrand che rivela la vera natura del suo talento unico. Nel 2020, è apparso con Benicio Del Toro in The French Dispatch di Wes Anderson e nel 2021 in Drift Away (Albatros) di Xavier Beauvois.

Straordinario in Peter von Kant, regia di François Ozon e in As bestas – uno dei migliori film dell’anno – regia di Rodrigo Sorogoyen (2022) e in Beau ha paura (Beau Is Afraid), regia di Ari Aster (2023) che potete trovare in sala… Denis Ménochet rappresenta una vera star, un fenomeno da continuare a seguire!

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