Pappi Corsicato continua il suo percorso all’interno del documentario d’arte, filone importante tra i titoli della sua filmografia, frequentato già a partire dagli anni Novanta, e che nelle stagioni recenti ha incrociato la ritrovata fortuna nostrana della formula documentaristica in sala, con uscite come L’arte viva di Julian Schnabel e, in qualche maniera, anche Pompei. Eros e Mito. D’arte parla esplicitamente anche l’ultimo film di finzione del cineasta, Perfetta Illusione, e tra tutti gli autori “vesuviani” Corsicato è sempre stato quello più apertamente connesso con alcune traiettorie legate alle pratiche artistiche: non stupisce quindi l’approdo ad un ritratto di Jeff Koons, dato che spesso le immagini del regista de I buchi neri hanno attraversato orizzonti vicini a quelli dello scultore americano, non solo per le tonalità sgargianti dei colori ma anche per le tematiche che girano intorno al corpo, alla sessualità, all’esprimere se stessi. Film di effettiva pop art di Corsicato come Il seme della discordia e Il volto di un’altra avrebbero potuto tranquillamente avere Koons come scenografo (e come ispiratore concettuale, con la sua teoria per cui “ognuno di noi è perfetto nel suo preciso momento”), ma in questo caso il legame che si crea tra i due travalica le congiunzioni estetiche per farsi invece piuttosto intimo: Koons racconta vicende familiari, sentimentali, storie private (come recita d’altronde il titolo del doc) e dolori segreti della sua esistenza, dalla figlia data per perduta e ritrovata invece in età adulta, al rovinoso matrimonio con Ilona Staller.

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Delle opere dello scultore parlano soprattutto gli altri intervistati, mercanti e critici d’arte e “colleghi” come Schnabel: Koons lo vediamo all’opera nel suo studio a gestire con la celebre meticolosità tutti i passaggi della costruzione di una nuova scultura, ancora una volta un’installazione gigantesca di cui l’autore cura con scrupolo ossessivo ogni dettaglio, ogni riflesso. Ecco che, come la Rosebud di Welles opportunamente citata da uno degli interventi, i classici della produzione di Koons – la mega-montagna di plastilina, il pallone da basket sospeso sotto teca, e così via – trovano un corrispettivo in una memoria d’infanzia, in un racconto di famiglia, nella rievocazione di un gioco da bambini.
Fasciato dalle musiche straordinarie di Enrico Gabrielli dei Calibro 35, Corsicato intreccia così repertorio reale di casa Koons e quello “falsificato” con la galleria delle opere più celebri di Jeff, come fosse un’indagine volta a recuperare la fonte originaria dell’immaginario pop dell’artista – dietro ad un aneddoto raccontato dai figli, dalla sorella o dalla moglie, può di volta in volta nascondersi un indizio che porta alle radici di questo infinito catalogo di oggetti di una qualunque vita borghese americana, che Koons ha innalzato nei decenni a totem assoluti della corrente di pensiero alla base della società statunitense, una intera concezione dell’uomo, della ricerca della felicità, dell’innocenza pura.

Regia: Pappi Corsicato
Distribuzione: Nexo Digital
Durata: 100′
Origine: Italia, 2023

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