Bugiardo seriale, di Olivier Baroux

Una commedia banale dall’innesco narrativo già visto a cui mancano profondità di scrittura e l’estro degli interpreti. Remake di un film canadese del 2019

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Jérôme è sempre stato un bugiardo compulsivo, ha iniziato da bambino e da quel momento non si è mai più fermato. Ha 36 anni e lavora come responsabile vendite in una società specializzata in imbarcazioni di lusso, ma parlando con lui si scopre che è campione del mondo di karate, conosce bene Miss Universo ed è addirittura un astronauta. La famiglia e gli amici non sopportano più le sue bugie quotidiane e tentano in ogni modo di cambiare il suo atteggiamento. Non ascoltando minimamente ciò che gli viene rimproverato, Jérôme sprofonda sempre più nelle sue stesse bugie fino al giorno in cui una maledizione divina lo colpisce: tutte le bugie si sono magicamente avverate. Per lui è l’inizio di un vero e proprio incubo a occhi aperti.

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Olivier Baroux scrive e dirige Bugiardo seriale traendo ispirazione dal canadese Menteur del 2019, mantenendo pressoché invariata la struttura dell’originale ma plasmandolo in favore del pubblico francese. Il protagonista del film è Tarek Boudali, membro del gruppo comico La bande à Fifi, molto famoso in patria per la partecipazione a programmi televisivi e in seguito per alcune commedie cinematografiche come Alibi.com e il sequel 2 matrimoni alla volta. Rispetto ai titoli sopracitati, diretti dal socio di vecchia data Philippe “Fifi” Lacheau, qui Boudali non sembra essere libero di esprimersi al migliore dei modi, anzi, appare imbrigliato in un personaggio poco consono alle sue qualità comiche. Questo è il principale problema di Bugiardo seriale, ovvero quello di non riuscire quasi mai a far ridere. Non succede nulla di così divertente, a parte qualche gag tra i due fratelli e soprattutto la scena del pranzo sul finale del film.

L’innesco narrativo, che in ogni caso non è originale, poteva anche essere interessante, tra Bugiardo bugiardo e The Truman Show, ma tutto si ferma alle intenzioni. L’assurdo e l’intero impianto sovrannaturale della vicenda non viene mai approfondito, le varie folli bugie prendono vita nella completa indifferenza del protagonista che si limita a qualche ripetitiva espressione di stupore. Il coro di personaggi che gravita intorno a Jérôme è descritto in maniera ancora meno convincente, dai genitori prima preoccupati e poi noncuranti, al fratello buffo, per finire con la femme del caso che il protagonista riesce a conquistare in maniera assolutamente improbabile. Il percorso terapeutico e di redenzione compiuto da Jérôme si conclude con un lieto fine davvero prevedibile che non aggiunge nulla a una commedia banale a cui mancano profondità di scrittura e l’estro degli interpreti.

Titolo originale: Menteur
Regia: Olivier Baroux

Interpreti: Tarek Boudali, Victor Artus Solaro, Pauline Clément, Catherine Hosmalin, Karim Belkhadra, Louise Coldefy, Bertrand Usclat, Philippe Vieux, Guy Lecluyse, Florence Muller
Distribuzione: Altre Storie, Minerva Pictures Group
Durata: 93′
Origine: Francia, 2022

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
2.2
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Il voto dei lettori
3 (1 voto)
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