La guida allo streaming di Luglio 2023 di Sentieri Selvaggi

Una guida allo streaming con tutti i titoli più interessanti in uscita a Luglio 2023. Netflix, Prime, RaiPlay, Mubi, Disney+, Apple TV, Sky, Chili, Paramount+

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Torna l’appuntamento mensile che sonda le profondità digitali delle piattaforme streaming alla ricerca dei titoli più interessanti da vedere ogni mese tra film, serie tv e documentari, nel tentativo di offrire uno spazio sicuro e accogliente complementare all’offerta cinematografica in sala. Questo mese, nella nostra selezione, tra gli altri, Nimona, il film d’animazione doppiato da Chloe Grace Moretz e Riz Ahmed, la prima serie di Boots Riley su Prime Video, il nuovo progetto seriale di Taylor Sheridan su Paramount+ ed il revival di Futurama su Disney+

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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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Netflix

 

Hanno clonato Tyrone

Continua la strana fascinazione dell’intrattenimento recente nei confronti delle atmosfere cospirazioniste degli anni ’70, riattraversate, come prevedibile, da linee che ne legano le tensioni alla sensibilità contemporanea. Qui Juel Taylor prende in mano la lezione di Us di Jordan Peele e la lascia reagire con il cinema di Hill e Carpenter fino a costruire attraverso di essa un thriller sci fi su tre piccoli criminali afroamericani che scoprono per caso un complotto che dovrebbe portare degli scienziati bianchi a prendere il controllo del ghetto. Con John Boyega, Teyonah Parrish e Jamie Foxx. Dal 21 luglio.

Wham!

Il regista di Fyre, uno dei doc centrali per raccontare i nuovi orizzonti della medialità, sviluppa qui un progetto forse più leggibile, canonico di quel saggetto su viralità e vetrinizzazione che fu il suo progetto precedente ma che, a ben vedere, insiste su alcune questioni centrali dell’immaginario contemporaneo. Perché questo documentario che ripercorre, soprattutto attraverso filmati e interviste inediti, la carriera del duo dance pop fondato da George Michael ed Andrew Rigby, pare soprattutto una grande riflessione sulla dignità della pop music, su un’identità costantemente da riaffermare, sulle an rapporto tra star e fandom. Dal 5 luglio.

Il Principe

Il tono, è evidente, è quello, teso tra True Crime rabbioso e respiro pruriginoso da trash tv che già caratterizzava l’affascinante ma forse meno riuscita del previsto Wanna, che cercò di dominare l’estate 2022 di Netflix. Qui il soggetto cambia ma le linee di tensione sono, in effetti, esattamente le stesse. Il Principe è infatti Vittorio Emanuele di Savoia, qui raccontato nell’anno più complesso della sua vita. In esilio da anni, inviso alla politica e alla gran parte del popolo italiano, nel 1978 il Principe viene infatti accusato e poi scagionato per l’omicidio di un giovanissimo tedesco, occorso, dicono le testimonianze, durante un incidente di caccia. La famiglia della vittima, però, non ha mai creduto all’effettiva innocenza del nobile. Dal 4 luglio.

Nimona

Di passaggio all’ultimo festival del cinema d’animazione di Annecy, Nimona incrocia una narrazione avventurosa, ai limiti del giocoso buddy cop. In una terra magica e fuori dal tempo, il valoroso cavaliere Ballister viene accusato ingiustamente di un grave crimine. L’unica che può aiutarlo a dimostrare la sua innocenza è la mutaforma Nimona, una creatura, tuttavia, che Barrister è stato addestrato a combattere fin dalla nascita. Con le voci di Chloe Grace Moretz e Riz Ahmed. Dal 2 luglio.

Amazon Prime Video

I’m a Virgo

Boots Riley, voce forse meno conosciuta ma non meno importante del Black Cinema Contemporaneo (sua è la regia del centrale Sorry To Bother You) dirige e produce questa serie che pare entrare a gamba tesa e ragionare negli stessi spazi dell’immaginario Surrealista Black da cui prende le mosse proprio il Black Cinema. Cootie è un teenager afroamericano di 19 anni alto quasi tre metri educato da tutta la vita dai suoi zii, che tuttavia hanno pensato bene di nasconderlo con cura al mondo esterno. Quando, però, viene scoperto da un gruppo di giovanissimo attivisti Black, la sua vita cambierà per sempre e sarà chiamato a cercare il suo posto in un mondo che, letteralmente, non pare essere fatto a sua misura. Già disponibile.

Good Omens – Stagione 2

Torna con la seconda stagione la serie tv sviluppata da Neil Gaiman e tratta da Buon Apocalisse A Tutti! Il romanzo scritto a quattro mani da lui e da Terry Pratchett. Dopo essere riusciti a scongiurare l’Apocalisse, l’Angelo Azrael ed il Demone Crowley sono coinvolti in un’altra vicenda che potrebbe mettere a rischio gli equilibri divini. L’Arcangelo Gabriele è infatti scomparso e, mentre le autorità di Paradiso ed Inferno lo cercano in ogni dove, Crowley scopre che l’angelo si nasconde, privo di memoria, proprio da Azrael. Dal 28 luglio.

The Horror Of Dolores Roach

La Blumhouse produce questa serie come al solito tesa tra horror e satira sociale che pare una riscrittura in chiave latina e femminista della favola nera di Sweeney Todd. Dolores è appena uscita di prigione dopo una condanna per spaccio. L’amico Luis gli offre la possibilità di ripartire dandole un piccolo spazio nel suo negozio dove la donna potrà esercitare in modo abusivo la professione di massaggiatrice.

Quando un cliente si accorge della scorrettezza, Dolores rischia di tornare in carcere e ha bisogno di un modo sicuro per mettere a tacere le voci di illegalità. La donna dovrà quindi confrontarsi con una violenza che credeva aver lasciata sopita. Dal 7 luglio.

 

Disney+

Full Monty – La Serie

Come accaduto per il Trainspotting 2 di Danny Boyle, anche per Simon Purefoy è tempo di tornare negli spazi del classico che ha scritto ormai 25 anni fa per saggiare la tenuta dei suoi personaggi e, soprattutto, l’impatto del tempo su di loro. Tra nostalgia, crisi esistenziali ed amicizia, Full Monty – La Serie, lascia in secondo piano (ma non abbandona) la lettura politica dell’Inghilterra proletaria contemporanea a vantaggio di un racconto formativo in cui i protagonisti del film originale devono venire a patti con i loro demoni ed i loro limiti. Al Gaz di Robert Carlyle, prevedibile, va il compito con la posta in gioco più alta. Dovrà infatti ricucire i rapporti con la figlia che non vede da ormai quindici anni. Dal 5 luglio.

Kizazi Moto: Generation Fire

Le antologie animate piacciono alle piattaforme e, a partire da Star Wars Visions, Disney+ sta sviluppando una particolare predilezione per questo tipo di contenuti. Con Kizazi Moto, però, la questione si fa evidentemente più ambiziosa e, soprattutto,  politica. Dieci storie affidate a dieci studi di animazione diversi, tutti, però, provenienti dall’Africa Subsahariana. E dunque Kizazi Moto non può che essere un bigino sullo stato di salute e gli obiettivi dell’Afrofuturismo raccontato in prima persona da artisti ed intellettuali legati indissolubilmente a quest’immaginario centrale per il racconto della blackness contemporanea. Dal 5 luglio.

The Company You Keep

Milo Ventimiglia e Catherine Hae Kim sono i protagonisti di questa serie dall’impianto classico ma apparentemente vincente, tra Rom Com ed Action che si diverte a giocare con il genere ed i cliché di certo spy thriller. Charlie è un truffatore incallito straordinariamente abile a portare a termine colpi con l’aiuto della sua famiglia, Emma è invece un’operativa della CIA impegnata a salvare il mondo anche se il mondo ignora la sua esistenza. I due si incontrano per caso e si innamorano, senza conoscere, tuttavia, i loro rispettivi segreti. Dal 12 luglio.

Futurama Revival

Dopo 10 anni, Matt Groening riprende in mano la sua satira sci fi per rispondere a domande che da tempo tormentano il fandom, ma soprattutto per tornare a rileggere in chiave distorta certe manie e nevrosi del presente, dalle nuove forme di spettatorialità alla tecnologia, fino alle paure contemporanee. Dal 24 luglio.

Appletv+

Inflazione da peluche

Anche Apple si getta a capofitto nell’ondata di prodotti che cercano di ricostruire le più folli imprese commerciali ed imprenditoriali degli ultimi anni, spesso legandosi alla storia a suo modo segreta di un singolo prodotto di consumo. Qui il focus del racconto è infatti tutto spostato sui Beanie Bear, comuni peluche che divennero però il centro di una delle più grandi bolle speculative del mercato collezionistico degli anni ’90. Con Zach Galifianakis, Elizabeth Banks e Sarah Snook, sempre nell’imprescindibile solco dello sguardo di Adam Mckay. Dal 28 luglio.

Fondazione – Stagione 2

Torna con la seconda stagione, la serie curata da David Goyer e tratta dall’omonima Opus Magnum di Isaac Asimov, crocevia tra SCI-FI, sociologia e filosofia. Un centinaio di anni dopo la fine della prima stagione, all’alba di una nuova crisi Seldon. Mentre una nuova sovrana tenta di distruggere la galassia e la Fondazione ha eletto lo psicostorico Hari Seldon ad una sorta di entità religiosa, i protagonisti scoprono quasi per caso una colonia di Mentalics, individui dotati di abilità psichiche in grado di mettere a repentaglio proprio la sicurezza della Psicostoria. Dal 14 luglio.

 

The Afterparty – Stagione 2

Tiffany Haddish è di nuovo protagonista della serie Whoddunit rivelazione della passata annata, che torna su Appletv con una nuova tornata di episodi. Prodotta da Phil Lord e Chris Miller The Afterparty non perde la sua fondamentale impostazione da giocoso prodotto antologico, in cui ogni puntata è, di fatto, la testimonianza di un sospettato dell’omicidio che darà il via al racconto, ognuna raccontata a partire da un punto di vista e da un genere cinematografico differente. Stavolta, in particolare, la detective Danner sarà impegnata a rintracciare l’assassino di uno sposo, ucciso la mattina delle nozze. Dal 12 luglio.

Paramount+

Operazione Speciale: Lioness

Continua la residency di Taylor Sheridan su Paramount+, con un altro progetto che però ragiona comunque di frontiere reali e ideologiche. Lioness è infatti una prima volta di Sheridan nel terreno della spy story dura e pura, un racconto crudo e asciutto vicino, a ben vedere, alle atmosfere thriller di Sicario e Soldado. La Lioness è infatti una sezione per le operazioni speciali della CIA formata da agenti operative altamente specializzate. Il loro compito è soprattutto logistico: devono supportare gli agenti sul campo ottenendo la fiducia di mogli o figlie di bersagli d’alto rango per facilitarne l’eliminazione. Quando però la copertura di una Lioness rischia di saltare, il destino di tutta la sezione sarà a rischio. Con Zoe Saldana,  Nicol Kidman, Morgan Freeman e Michael Kelly. Dal 23 luglio.

 

Joe Pickett

Da Taylor Sheridan a certi Sheridanismi, a certe propaggini che raccontano quanto il neo- western stia tornando ad essere un genere centrale dell’intrattenimento contemporaneo. Tratta dall’omonima serie di romanzi di CJ Box, Joe Pickett è un guardiacaccia del Wyomingm che vive nella piccola città di Saddlestring, impegnato a contrastare i traffici illeciti di piccoli e grandi boss locali che si avvicendano nei dintorni del parco nazionale di Yellowstone. Dal 16 luglio.

Una Linea Sottile

Un techno-thriller ambientalista sulla falsariga del quasi dimenticato The Bay di Barry Levinson. Anna e Benni sono due hacktiviste legate da un’amicizia apparentemente indissolubile. Dopo l’attacco ad un server governativo, però, la polizia irrompe nel loro rifugio e cattura Anna, Benni è costretta alla fuga. Verrà reclutata da un gruppo di terroristi radicale di impianto ambientalista mentre Anna sarà invitata dalla polizia a divenire consulente investigativa pur di commutare la sua pena. Si ritroveranno, dunque, dalle due parti di una stessa barricata. Dal 6 luglio.

Ghosts Of Beirut

Ancora spy thriller, stavolta, però, ripensato alla luce di una narrazione quasi da epopea. Ghost Of Beirut è infatti, ad oggi, il progetto più ambizioso del team già alle spalle di un piccolo cult del genere come Fauda. La serie, forse dialogando alla lontana con lo straordinario Carlos di Assayas, ricostruisce infatti la caccia ventennale a Imad Mughniyeh, terrorista Libanese che, dagli anni ’80, definì, di fatto, la grammatica e la prossemica del terrorismo internazionale e portò, per la crudeltà delle sue azioni, la CIA ed il Mossad a collaborare in vista della sua cattura. Dal 27 luglio.

 

 

Raiplay

Spazio Bianco – Erik Negro/Federica Foglia

Fuori Orario nei giorni scorsi ha organizzato una piccola ma significativa retrospettiva dedicata ai lavori di Erik Negro e Federica Foglia, due delle voci più interessanti del nuovo cinema di ricerca italiano. In ordine sparso, la piattaforma accoglie dunque non solo progetti come Currents e Midsummer Night’s Dream ma anche opere originali create espressamente per Fuori Orario (come Echoes, di Erik Negro), frammenti da Non c’è nessuna Dark Side ma soprattutto due conversazione d’autore: quella tra Federica Foglia e Mauro Santini e quella tra Erik Negro e Roberto Turigliatto.

Lola

Tra Retromania, bassa fedeltà e mockumentary, arriva su Raiplay in esclusiva per l’Italia questo sci fi indie anglo irlandese, già visto all’ultima Festa Del Cinema Di Roma. All’apice della seconda guerra mondiale, le sorelle Thomasina e Martha hanno creato una macchina che intercetta trasmissioni dal futuro. Scoprono, per questo, lo spirito della contestazione una ventina d’anni in anticipo sui tempi ma, mentre i bombardamenti si fanno più forti, decidono di utilizzare la loro invenzione per ribaltare l’esito della guerra. La loro avventurosa operazione d’intelligence avrà, però conseguenze imprevedibili sul continuum spazio temporale. Già disponibile.

 

 

C’è un soffio di vita soltanto

Un film delicatissimo di Matteo Botrugno e Daniele Coluccini, che proseguono sulla linea realista già tracciata da Il Contagio con questo documentario dedicato a Lucy, fino al momento della sua morte, a 97 anni, la più vecchia transessuale d’Italia. Uno studio sul potere del ricordo e delle testimonianze, che a partire dalle parole della donna si muove tra i drammi personali alla ricerca continua della speranza. Già disponibile. Qui la nostra recensione.

 

High Life

Incursione nella sci fi d’autore per Claire Denis, che firma questo racconto crepuscolare su un padre ed una figlia neonata in viaggio nello spazio inesplorato alla ricerca di vita che però pare soprattutto un lucidissimo Post Apocalittico che attraversa e ragiona sulle macerie dell’immaginario Alto del genere, da Tarkovski a Kubrick, e Scott. Già disponibile. Qui la nostra recensione.

Sky

Una Spia Tra Noi

Uno spy thriller con Damian Lewis (già veterano del genere, è infatti il sergente Brody di Homeland) e Guy Pierce che, a partire dal saggio omonimo di Ben MacIntyre, ricostruisce la storia dell’agente di sicurezza britannica Kim Philby e della sua lunga amicizia con Nicholas Elliott. Elliott, per anni, ignorò i legami di Philby con l’Unione Sovietica che lo resero uno dei doppigiochisti più utili al governo di Mosca. Dal 17 luglio.

The Plane

Lo specialista Jean Francois Richet dirige un solidissimo Butler-Movie che, salvo un paio di momenti davvero strabordanti, è evidentemente molto più interessante per il modo in cui il suo attore protagonista ragiona su nuovi possibili percorsi della sua attorialità. Perché The Plane è la storia di un semplice capitano di linea costretto ad allearsi con un ex agente della CIA trasportato come prigioniero sullo stesso volo per salvare i suoi passeggeri dopo un atterraggio di fortuna nella Cambogia dilaniata dalla guerra civile. Così ecco che l’action hero di Butler si avvicina sempre più, dopo il bel Greenland ad un Working Class Action Hero fatto e finito Dal 17 luglio. Qui la nostra recensione.

Laggiù qualcuno mi ama

Affettuoso documentario che Mario Martone dedica a Massimo Troisi solo superficialmente celebrativo nei confronti dell’opera dell’attore napoletano, in realtà agile saggetto sulla contemporaneità del suo cinema, soprattutto quello da regista, di cui Martone riscopre la dimensione politica ed esistenziale. Dal 19 luglio. Qui la nostra recensione

Morto Per Un Dollaro

Ormai in età matura, quando non ha praticamente più nulla da perdere, Walter Hill chiude finalmente il cerchio e dirige quel western che, di fatto, ha inseguito tra le immagini durante tutta la sua carriera. Tornano dunque, imprescindibilmente, certe sue ossessioni, i protagonisti nichilisti, l’impostazione da buddy movie, il gusto nella gestione degli spazi durante le sequenze action. Al centro del racconto, la caccia all’uomo che coinvolge un cacciatore di taglie, Max Burlond, incaricato di ritrovare la moglie di un uomo d’affari senza scrupoli, scappata con un veterano afroamericano. Dal 26 luglio. Qui la nostra recensione.

 

Chili

L’Ultima notte di Amore

Al terzo film, Andrea De Stefano torna a casa e firma un thriller metropolitano che sembra fare tesoro dei suoi anni di apprendistato all’estero e, al contempo, delle esperienze nel genere di Escobar e de The Informer. Ma la lezione più importante forse De Stefano la ritrova nella lunga tradizione dell’elegante poliziesco Lombardo degli anni ’70, la stessa da cui prevedibilmente proviene, ad esempio, un progetto come la trilogia del Milieu.

L’ultima notte del titolo è infatti quella di Franco Amore, agente di polizia rispettato e d’esperienza che si fregia di non aver mai sparato un colpo in tutta la sua carriera. Ventiquattro ore prima della pensione, però, finirà invischiato in un losco affare di diamanti e criminalità cinese per aiutare l’amico di sempre. Già disponibile. Qui la nostra recensione.

L’esorcista del papa

È sempre più un cinema giocosamente eccessivo quello di Julius Avery, che da anni, con straordinaria consapevolezza, interseca campi, esperienze, regni mediali con rara fluidità. A partire dagli scritti dell’esorcista Padre Amorth, Avery imbastisce dunque un horror che parte dai terreni noti dei film di possessione ma in realtà, dopo poco, si sposta nei territori dell’action forsennato, fino a divenire parodia del genere ma, forse soprattutto, di un modo di intendere l’immaginario che non può prescindere da un lato di una costante gamification dall’altro di una convinta serializzazione nel solco del linguaggio dei cinecomic. Con un Russell Crowe mattatore assoluto. Già disponibile. Qui la nostra recensione.

65 – Fuga dalla Terra

Adam Driver è il protagonista di questo film d’avventura che parrebbe inseguire lo spirito del classico videoludico Turok ma che tuttavia riesce ad illuminarsi davvero solo in certi, affascinanti tratti, che forse traggono il meglio dalla produzione di lusso di Sam Raimi. Un astronauta a bordo di una nave coloniale naufraga sulla Terra dopo un’anomalia ai motori. Deve raggiungere il punto di recupero e deve farlo in fretta perché un meteorite sta per abbattersi sul pianeta e con lui c’è anche un’altra sopravvissuta, una bambina: il viaggio, tuttavia, non sarà facile: lo schianto è infatti avvenuto 65 milioni di anni fa ed il pianeta è ancora popolato dai dinosauri. Già disponibile. Qui la nostra recensione.

 

 

MUBI

Circle

Uno studio sul found footage e sull’home movie mascherato da documentario tutto sommato canonico nel contesto italiano, questo progetto di Valentina Monti racconta la dinastia circense dei Togni interamente attraverso i filmati privati dei suoi componenti, non solo per fare il punto su una fetta consistente del contesto culturale italiano ma anche per riflettere su paradossale famiglia allargata, spesso non convenzionale, in costante movimento, la cui storia sottostà, comunque, ad una ritualità che passa attraverso il video. Disponibile fino al 26 luglio.

Qui

Di passaggio all’ultimo ciclo di Docusfera (qui il resoconto del nostro incontro con lui), Mubi questo mese dà la possibilità di confrontarsi con Qui, uno dei film più politici di Daniele Gaglianone, reportage dal taglio umanista dalla prima linea dei movimenti No Tav strutturato a partire da una serie di ritratti dedicati a dieci figure centrali del movimento che da anni protesta contro la costruzione di una linea ad alta velocità nella Val di Susa. Già disponibile. Questa la nostra recensione.

Blank Narcissus (Passion Of The Swamp)

Peter Strickland, firma sempre più in evidenza del thriller di ricerca inglese, firma questo cortometraggio minimale dal taglio meta che ragiona di ricordi, erotismo e genere. Nel 2022 un anziano regista di film pornografici commenta un film che ha girato cinquant’anni prima. Osservando il protagonista muoversi ed agire sullo schermo, l’uomo ricorda la storia d’amore che ebbe con lui. Già disponibile.

Lions Love

Ancora metacinema, stavolta eminentemente d’autore, con questo progetto sperimentale di Agnes Varda, a metà tra documentario e film di finzione, che riflette sui detriti del sogno hippy e sulle promesse non mantenute della Summer Of  Love. E lo fa senza nascondersi, intervistando una serie di seconde linee della factory Warholiana in anonime stanze d’albergo, come se in quei non luoghi vuoti e privi di via d’uscita ci fosse tutto un precipitato di un idealismo ormai irripetibile. Già disponibile. Qui la nostra recensione.

 

Lions Love Varda

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