Leila Naghdipari rilasciata su cauzione

Arrestata lo scorso 16 settembre, la costumista e scenografa iraniana ha ottenuto la scarcerazione in seguito a un accorato appello del regista Jafar Panahi

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Leila Naghdipari è stata rilasciata oggi su cauzione. Questa la notizia riportata dal giornalista indipendente Mansour Jahani relativamente alla liberazione della collaboratrice del noto regista iraniano Jafar Panahi, arrestata lo scorso 16 settembre – insieme ad altre centinaia di persone – in occasione delle manifestazioni per il primo anniversario della morte di Mahsa Amini.

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La notizia della carcerazione della costumista e scenografa del film Tre volti non era certo passata inosservata, specialmente in seguito all’accorato appello lanciato nelle settimane appena trascorse da Panahi per smuovere l’opinione pubblica.

“Oggi il cinema indipendente iraniano fatica più che mai a respirare sotto gli stivali delle forze di sicurezza” aveva dichiarato il cineasta appena una settimana fa. “Tutti gli sforzi del marito Majid Barzegar, regista e produttore, così come di altre personalità del cinema iraniano, sono stati inutili”. Leila soffre di asma e di una malattia autoimmune che le impone di assumere quotidianamente farmaci che non le è stato permesso di ricevere da una settimana. Sono preoccupato per Leila e sono preoccupato per il cinema iraniano”.

Le parole di Panahi, rilasciato nel febbraio di quest’anno dalla prigione di Evin a Teheran  dopo aver iniziato uno sciopero della fame per protestare contro il comportamento illegale e disumano della magistratura, erano fin da subito state accolte e rilanciate da importanti istituzioni cinematografiche e accademie europee, dalla International Coalition for Filmmakers at Risk (ICFR) al Festival Internazionale del Cinema di Berlino – “La Berlinale sostiene un appello unitario con altre istituzioni dell’industria cinematografica per l’immediato e incondizionato rilascio della scenografa e costumista iraniana Leila Naghdipari”.

Oggi Naghdipari, il cui nome era andato ad aggiornare la triste lista di arresti nel panorama del mondo dello spettacolo iraniano – dopo Jafar Panahi (nel 2010 e 2022), Mohammad Rasoulof e Mostafa Al-Ahmad – ha ottenuto la tanto invocata scarcerazione. Ci si augura possa essere un primo passo verso una definitiva liberazione dell’arte dal giogo impostole dal governo del Paese.

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