Si avvicina il periodo natalizio e come di consueto le sale si riempiono di commedie per famiglie dall’aspetto innocuo e rassicurante. La guerra dei nonni di Gianluca Ansanelli (Troppo napoletano) non è da meno, benché il simbolo di Netflix nei titoli di testa chiarisca fin da subito la sua reale destinazione finale.

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Gerri (Vincenzo Salemme) è un nonno attento e premuroso, vive con la famiglia della figlia, aiuta in casa e si prende cura dei suoi amati nipoti. In questo perfetto quadretto familiare irrompe come un uragano nonno Tom (Max Tortora), che dopo diversi anni vissuti all’estero torna in patria per trascorrere un po’ di tempo con il figlio e i nipotini. Esuberante e chiassoso, nonno Tom è pronto a infrangere ogni regola stabilita da nonno Gerri pur di conquistare l’amore e il favore dei bambini, creando così un’accesa competizione che porterà al ribaltamento della routine famigliare.

L’intuizione interessante è prima di tutto quella di incentrare la storia sulla figura del nonno, elemento fondamentale della struttura cattolica e patriarcale italiana, come conferma un esperto di “famiglia” come Padre Gabrielli in Boris, ma molto spesso relegato al solo ruolo di comprimario saggio o simpatico. Salemme è il tipo buffo, impacciato con le donne e vittima degli eventi, al contrario di Tortora, cialtrone romano e viveur a metà tra il Gassman di Il sorpasso e Manuel Fantoni di Borotalco. Oltre all’alchimia comica tra i due interpreti c’è un’altra coppia che regala più di qualche risata; si tratta di quella composta dallo stesso Salemme e Herbert Ballerina, qui nei panni di un corriere invadente e poco discreto. Non resta molto altro di interessante nella fin troppo garbata ed edulcorata sceneggiatura scritta a quattro mani da Ansanelli con Tito Buffulini, non si calca la mano e il conflitto si limita a qualche minimo litigio. In questo senso è chiaro il pubblico di riferimento del film, ovvero i bambini accompagnati dai nonni in sala o, in un futuro prossimo, i bambini posizionati dai genitori davanti alla piattaforma.

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Innocuo e prevedibile ma con alcuni momenti di sincero imbarazzo, come la sequenza in cui Salemme, travestito da “trapper” alla Sfera Ebbasta, cerca di convincere i nipoti di essere un esperto del genere atteggiandosi a “giovane”, ricordando più il signor Burns dei Simpson. In generale è proprio la rappresentazione degli adolescenti ad essere scritta in maniera totalmente approssimativa, dopotutto basta qualche cappellino messo di traverso e qualche parola sentita dire chissà dove e il gioco è fatto. Molta più attenzione è stata data all’universo infantile, come testimonia il discorso sui DSA in relazione alla vecchia generazione di adulti che la considera solo una scusa o l’ennesima giustificazione per i bambini di oggi.

La guerra dei nonni è un’operazione commerciale poco ambiziosa che ha ben presente il suo pubblico di riferimento e la sua destinazione finale, molto più vicina al piccolo schermo che alla sala cinematografica.

Regia: Gianluca Ansanelli
Interpreti:  Vincenzo Salemme, Max Tortora, Luca Angeletti, Ana Caterina Morariu, Bianca Guaccero, Herbert Ballerina, Greta Santi, Luigi Fosco, Chloe Aquino
Distribuzione: Medusa Film
Durata: 96′
Origine: Italia, 2023

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