Amazon Prime Video acquista la MGM

Con la cifra-monstre di 8,45 miliardi di dollari Amazon compra la storica casa di produzione Metro Goldwyn Mayer compiendo una mossa fondamentale nella Streaming War. Facciamo il punto

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Mancano solo la finalizzazione e le necessarie approvazioni legislative dai parte dei rigidi istituti antitrust statunitensi ma alla fine, dopo un mese di voci che si rincorrevano in maniera sempre più insistenti, ecco che Amazon ha emesso una nota ufficiale il 26 Maggio in cui annuncia di aver acquistato per 8,45 miliardi di dollari la casa di produzione Metro Goldwyn Mayer. Così, dopo una prima collaborazione avvenuta a Febbraio con l’istituzione su Prime Video di un intero canale MGM che vedeva la presenza di alcuni dei suoi più famosi film e serie TV, il colosso di Jeff Bezos ingloba il catalogo intero e le professionalità dello studio del leone ruggente. Possiamo essere d’accordo con Michel de Montaigne che “Una vittoria non è tale se non mette fine alla guerra“, ma è innegabile (o quasi) che l’acquisto della MGM da parte di Amazon sia un passo probabilmente epocale nella Streaming War degli ultimi anni. Innanzitutto perché segna in maniera iconica il trapasso di un modo di fare cinema dall’epoca dei grandi studios hollywoodiani – MGM assieme a Warner, Rko, Paramount e 20th Century Fox ha segnato la Golden Age dell’industria cinematografica statunitense – al presente dove quelle che nascevano come piattaforme di servizi (appunto Amazon e la stessa Netflix che all’inizio commercializzava dvd), si sono trasformate in pochi anni in media company con produzione di contenuti originali, intrattenimento o informazione. E poi perché, come ha dichiarato Mike Hopkins, Senior Vice President di Prime Video e Amazon Studios: “MGM possiede un vasto catalogo con oltre 4.000 film, tra cui figurano La parola ai giurati, Basic Instinct, Creed – Nato per combattere, il franchise di James Bond, La rivincita delle bionde, Stregata dalla luna, il franchise di Poltergeist, Toro scatenato, Robocop, Rocky, Il silenzio degli innocenti, Stargate, Thelma & Louise, Tomb Raider, I magnifici 7, La Pantera Rosa e Gioco a due (The Thomas Crown Affair). Sono comprese anche 17.000 serie televisive come Fargo, The Handmaid’s Tale e Vikings. Complessivamente questi titoli hanno vinto oltre 180 Academy Award e 100 Emmy. Il reale valore finanziario dietro questa operazione è un tesoro di proprietà intellettuali presenti in questo vasto catalogo che abbiamo intenzione di reimmaginare e sviluppare insieme al talentuoso team di MGM. È molto eccitante e offre così tante opportunità per racconti di alta qualità“. Il punto principale sta proprio in questa tonitruante affermazione: la vertiginosa disponibilità finanziaria del servizio di e-commerce – nel bilancio del 2020 Amazon ha registrato un utile netto di 21,3 miliardi di dollari – combinata alla più vasta cine-libreria del mondo fa solo immaginare i possibili sviluppi di questo acquisto. Basti pensare, ad esempio, che per la serie TV de Il signore degli Anelli gli Amazon Studies hanno stanziato lo stratosferico budget di 465 milioni di dollari. Come si evince facilmente dalla dichiarazione di Mike Hopkins, questa manovra di mercato vuole imitare il modello di business di successo portato avanti da Disney con l’inglobamento della Marvel (2009) e poi della Lucasfilm (2012), capaci col Marvel Cinematic Universe e la terza Trilogia di Star Wars di diventare il leader incontrastato del settore dell’intrattenimento. Bisogna inoltre ricordare che, anche se Amazon non ha mai fornito il numero di utenti Video, stiamo parlando di una platea potenziale di 200 milioni di abbonati a Prime che potrebbero accedere gratuitamente al servizio e far addirittura superare i numeri della sorprendente Disney+ e dell’irraggiungibile Netflix. Andando invece alle possibili implicazioni a breve termine, MGM detiene i diritti dell’intero franchise di James Bond e gli osservatori hanno subito paventato un’uscita streaming del già tormentato No Time to Die, come avvenuto qualche tempo fa nel caso di HBO Max. In realtà la saga dell’agente segreto inglese non diventerà interamente proprietà Amazon perché una parte è controllata da Eon Productions, la società guidata dai figli del produttore Albert R. Broccoli che detiene un inviolabile controllo creativo. Come ha scritto Variety, “vuol dire che Amazon farà molta fatica a ottenere il loro necessario consenso nel caso decidesse, per ipotesi, di mostrare il prossimo film di James Bond su Amazon Prime Video“. In ogni caso i primi risvolti di questo storico accordo si vedranno con gli imminenti House of Gucci, di Ridley Scott, e Soggy Bottom, di Paul Thomas Anderson, prodotti proprio da MGM.

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